Con un radicale taglio alla burocrazia inutile e dannosa, si sono potuti raggiungere, così, importantissimi risultati.
I numeri?
80.000 edifici danneggiati; 8000 Opere pubbliche; 3000 chiese da ripristinare. Erano questi i principali interventi da eseguire dopo il sisma del 2016. Mentre alcuni Comuni sono già a buon punto nella ricostruzione, altri hanno incontrato maggiori problemi logistici; inoltre, l’improvviso aumento delle materie prime e la difficoltà di reperire imprese, non agevolano la rapidità degli interventi. Tuttavia, i lavori proseguono dappertutto con grande volontà ed impegno.
Il PNRR ha stabilito 1,8 miliardi per infrastrutture, energie rinnovabili, ricostruzione dei centri abitati e sviluppo digitale, oltre ad investimenti a favore delle imprese e ai centri di ricerca.
Attualmente, la recente approvazione da parte del Governo del disegno di legge delega presentato dal Senatore Legnini che prevede l’attuazione di un Codice di ricostruzione e di un possibile Dipartimento ad hoc, sarà di fondamentale importanza, data la configurazione geografica del nostro Paese, in quanto permetterà interventi programmati comuni per ogni evenienza, velocizzando, così, aiuti e provvedimenti che saranno più rapidi ed efficaci.
In particolare, si potranno evitare lungaggini burocratiche che riguardano l’ istituzione di Uffici speciali, formazione del personale, programmazione che, fino ad ora, ritardavano di circa 4 anni, l’inizio della ricostruzione vera e propria.
Questa riforma ideata dal Commissario Legnini è stata condivisa Dal Capo della Protezione civile Dott. Curcio e dal Capo Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande e prevede che, dopo un sisma, sia possibile l’immediato intervento della Protezione civile ed il conseguente passaggio di consegne alle istituzioni addette e agli enti locali.
Legnini ha richiesto, dunque, in Parlamento, e ottenuto, una governance speciale e multilivello per l’utilizzo del PNRR destinato alle zone dell’Appennino Centrale colpite dal sisma, in modo che vengano coinvolti contemporaneamente, il Governo Centrale, le Regioni e i Comuni, per migliorare ed accelerare tutti gli interventi d’urgenza: il tutto con un iter più semplice e meno burocratico.
Un ulteriore successo dell’impegno costante del Commissario straordinario che, dal momento del suo insediamento a tutt’oggi, sta svolgendo un lavoro eccezionale per migliorare la situazione drammatica di chi ha perso tutto e attende con ansia un ritorno alla normalità.