Solo dopo queste interminabili giornate di rumore assordante, disordine, sporcizia e mancanza assoluta di rispetto di regole e di convivenza, si è riusciti a far sgombrare un enorme terreno di proprietà privata occupato abusivamente da migliaia di giovani arrivati dal nostro Paese e dall’estero.
Ancora non si è riusciti ad identificare gli “organizzatori” di questo rave che rischia di passare impunito, mentre il pericolo di diffusione del covid potrebbe risultare incontrollabile.
Sembra alquanto strano che, mentre nel resto dell’Italia si rischia una multa per mancanza di green pass o della mascherina, in quel luogo non certo sconosciuto sia stato possibile un ammasso di ragazzi dediti ad alcol e droga che hanno reso impossibile il normale corso della quotidianità di cittadini indifesi.
Dove sono gli “organizzatori” di tale obbrobrio?
Perché non si è proceduto immediatamente all’arresto di chi si dedicava alla diffusione di musica assordante o alla vendita di droga, nascosta persino sulle “pizze con farina di canapa”?
Dopo lo sgombero forzato di tutti i partecipanti che hanno lasciato il campo senza alcuna ammenda, si dice che il successivo appuntamento sia stato già fissato in Albania, in barba a leggi e leggine che, all’occorrenza, ahinoi, si rivelano inefficienti, se non inapplicabili.
Ciò che dovrebbe preoccupare maggiormente sarebbe, comunque, il grado di inciviltà, di disprezzo di ogni regola, di disinteresse assoluto per la vita e i suoi valori che questi “giovani” alimentano e condividono impunemente, a danno di loro stessi, delle loro famiglie e del resto del mondo.