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Rubrica: EDITORIALI


GIOVENTU’ BRUCIATA?


sabato 15 maggio 2021 di Silvana Carletti

Argomenti: Opinioni, riflessioni


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Tutti sappiamo perché, fingendo di non sapere…

Inutile continuare a chiederci, ipocritamente, il perché di tanta indifferenza, mancanza di rispetto, se non violenza, da parte di tanti ragazzi che, ogni giorno, ahimè, salgono agli “onori” della cronaca per atti vandalici o irresponsabili, specie nei momenti di maggior pericolo e difficoltà del nostro Paese.

In primo luogo, la famiglia, che non esiste più, se non allargata e confusa da varie presenze e, spesso, senza alcun limite di decenza verso i figli, il più delle volte abbandonati a loro stessi fin dai primi anni di vita, davanti ad un televisore o ad un computer, dal momento che i genitori stanchi e stressati dal logorio di una vita in corsa perenne, non trovano il tempo per occuparsi di loro e, soprattutto, della loro educazione morale, civile e sociale.

Altro responsabile di questo diffuso disagio, l’uso incontrollato ed incontrollabile dei social ove esiste di tutto e che esercitata specie sui più giovani un fascino irresistibile.

E che dire dei media?

Tutti o quasi tutti che, ininterrottamente, abbondano di violenza, di scene raccapriccianti, di stupri, di rapine, di facile uso di droga ed altro ancora…

Ciò che colpisce e danneggia di più i ragazzi in crescita non è soltanto la rappresentazione di un’umanità perversa, ma il giudizio positivo di fatti e di persone che, contro ogni legge morale e sociale, invece di essere condannate almeno moralmente, vengono spesso lodate ed esaltate dalla cronaca quotidiana.

Qualche esempio?

C’è chi, condannato più volte e poi lasciato ai domiciliari, evade ogni controllo beffandosene di ogni imposizione e viene definito come “eroe”

C’è chi, grazie ad immense fortune e poteri economici senza liniti, riesce sempre a svicolare dalla giustizia e dai suoi provvedimenti, mentre, ci risulta, che una persona qualunque, sorpresa a “rubare” anche un solo frutto al mercato per fame, viene condannata per direttissima fino a 2 anni di reclusione..

E, vogliamo pensare a chi marcisce (ed uso un eufemismo)in galera, dimenticato da tutti, mentre chi deruba lo stato e i cittadini, va tranquillamente “ai domiciliari” e viene premiato, addirittura, da un vitalizio..?

Sono questi soltanto alcuni aspetti di una realtà sociale, politica ed economica alla portata di tutti, soprattutto dei nostri ragazzi che, a questo punto, potrebbero sentirsi “autorizzati” a comportarsi in maniera irresponsabile e pericolosa.

Ma ciò che è più dannosa per i giovani è l’esaltazione del culto dell’immagine che rappresenta il massimo del successo e dell’affermazione personale, lo scopo più ambito da raggiungere a danno della cultura, dell’inserimento lavorativo, della formazione di una famiglia e di altri obiettivi reali trascurati e rimandati nel tempo. Tutto questo disagio esistenziale e la mancanza assoluta di valori in cui credere si riversano poi, fatalmente, sui giovani stessi con dolorosi e frequenti casi di autolesionismo, bullismo, anoressia e bulimia di cui gli adulti sono responsabili.

Manca, quindi, qualsiasi esempio di onestà, di rettitudine, di rispetto del prossimo e delle regole, proprio perché il modo di oggi , purtroppo, sembra, drammaticamente, esserne privo.

Domanda logica: come si andrà a finire?