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Rubrica: EVENTI


FESTIVAL DI SANREMO 2019 TRA BELLE CANZONI E POLEMICHE

BREVE EXCURSUS STORICO DI UN EVENTO SPECCHIO DELLA SOCIETÀ
domenica 17 febbraio 2019

Argomenti: Media, TV e Internet


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Anche questo Festival di Sanremo è finito, seguito in Tv ancora da tanti italiani benché assurde polemiche abbiano generato un po’di amarezza e tanta nostalgia per il passato.

Purtroppo la vittoria della canzone “Soldi” Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, nato a Milano da madre sarda e padre egiziano, ha suscitato discussioni sul voto delle giurie che hanno ribaltato il televoto a favore di Ultimo il quale ha attaccato duramente giornalisti e giurie, introdotte come correttivo al televoto che favoriva i giovani talent, supportati dai loro numerosi fans più esperti in tale modalità di voto.

Fatto ancora più grave, oltre alle polemiche sul televoto, la sua vittoria ha scatenato commenti razzisti sui social, nonché quelli davvero inopportuni dei politici. .

Pr

Inevitabile il confronto con il passato e i ricordi ci riportano indietro nel tempo alle origini del Festival, quando i nostri genitori parlavano di Angelo Nicola Amato, direttore delle public relations del Casinò di Sanremo, e Angelo Nizza, conduttore della trasmissione radiofonica "I tre moschettieri" , i quali si attivarono per organizzare la prima competizione canora, chiedendo alle case discografiche di contattare dei bravi cantanti. Il 29 gennaio 1951 lo storico presentatore Nunzio Filogamo in diretta radiofonica annunciò agli “amici vicini e lontani” la prima edizione del festival dal Salone delle feste del Casinò, con Achille Togliani e il Duo Fasano e Nilla Pizzi che vinse con la canzone “Grazie dei fiori” . L’evento fu accolto con una certa freddezza da stampa e pubblico in sala.

La seconda edizione andò meglio e vinse di nuovo Nilla Pizzi con “Vola colomba”, ottenendo anche il secondo e terzo posto, rispettivamente con “Papaveri e papere” e “Una donna prega”. Nel 1953 venne introdotta per ogni canzone la doppia interpretazione con una diversa orchestra: una "classica" (diretta da Cinico Angelini) e una più "moderna" (diretta da Armando Trovajoli) e nel 1955 ci fu la prima diretta televisiva. Senz’altro dominante nelle prime edizioni fu la canzone tradizionale melodica“ all’italiana”, interpretate da cantati come Claudio Villa, A. Togliani. Erano canzoni amate da genitori e nonni che spesso le cantavano e suonavano al pianoforte nelle riunioni periodiche con gli amici. Nel 1958 la vittoria di Domenico Modugno (in coppia con Johnny Dorelli) con la canzone “Nel blu dipinto di blu” segnò una vera e propria svolta per la canzone italiana: quella dei cantautori, confermata nel 1960 dalla vittoria di Renato Rascel con “Romantica”.

Domenico Modugno

Mike Buongiorno presentò tutte le edizioni dal 1963 al 1967, quando iniziò il periodo degli "urlatori" e di cantanti come Mina, Adrian, Celentano, Bobby Solo, Patty Pravo, Milva, Ornella Vanoni, Rita Pavone, Gianni Morandi e i cantautori come Gino Paoli e Umberto Bindi e tanti altri. La canzone melodica, tuttavia, continuava ad avere successo, come “Non ho l’età” cantata da Gigliola Cinquetti al Festival del 1964 o quelle sentimentali su 45 e 33 giri, adatte al “ballo del mattone” dei giovani negli anni ’60. Altra novità di quegli anni fu la presenza di cantanti stranieri, come Paul Anka, Gene Pitney, Ben E. King, nonché l’introduzione dei temi sociali con l’inizio della contestazione giovanile. Ricordiamo i testi di Adriano Celentano , come “Il ragazzo della via Gluck”,“La rivoluzione” di Gianni Pettenati ,”Proposta” dei Giganti. Nel ’67 purtroppo gli italiani furono sconvolti dal drammatico suicidio di Luigi Tenco in seguito all’eliminazione della sua canzone “Ciao amore, ciao” (cantata in coppia con Dalida)e la vittoria di “Io, tu e le rose”, interpretata da Orietta Berti.

Mina e Celentano

L’edizione del 1968, presentata da Pippo Baudo vide la vittoria di Sergio Endrigo e la presenza di Fausto Leali, Albano e Massimo Ranieri. Nel 1969 vinsero Iva Zanicchi e Bobby Solo con “Zingara”, nel 1970 Celentano con “Chi non lavora non fa l’amore”, nel 1971 Nada e Nicola Di Bari con” Il cuore è uno zingaro”, Lucio Dalla con “Piazza Grande” nel 1972 e Roberto Vecchioni con “L’uomo che si gioca il cielo a dadi” nel 1973. Furono quelli gli anni in cui i giovani apparvero davvero molto coinvolti dalle canzoni proposte a Sanremo, poiché si potevano ascoltare continuamente alla radio, in Tv, in tutti i locali in cui troneggiava un Jukebox, un vero tormentone che alla fine si imprimeva nella memoria.

Patty Pravo

A partire dal 1973 la Rai decise di trasmettere dal teatro Ariston una sola la serata finale del Festival che entrò in una fase critica, mentre dal punto di vista musicale si sperimentarono varie formule e nel corso degli anni ‘80 vi furono edizioni in cui i cantanti si esibirono addirittura in playback. Solo con l’aiuto di Pippo Baudo Sanremo superò una lunga crisi, introducendo cronaca e l’attualità sul palcoscenico e presenza di nuovi cantanti accanto a quelli già famosi. Ricordiamo Eros Ramazzotti, Anna Oxa, Peppino di Capri, Fred Bongusto, Mia Martini, Loredana Bertè, Donatella Rettore, Alan Sorrenti, Renato Zero, Matia Bazar, Fiordaliso, Riccardo Fogli, Alice, i Ricchi e Poveri, i Pooh, Vasco Rossi, Jovanotti, Fiorella Mannoia, Zucchero e tanti altri che portarono sul palco sonorità diverse e nuovi temi.

Negli anni ‘90 altri cantanti arricchirono Sanremo, come Laura Pausini, Giorgia, Biagio Antonacci, Andrea Bocelli, Annalisa Minetti, i Jalisse, sancendo il ritorno di Sanremo come un evento fisso e incancellabile con la sigla d’apertura “Perché Sanremo è Sanremo”, vero e proprio slogan. Nel1990 tornarono gli interpreti stranieri in gara e Pippo Baudo, come direttore artistico, che regalò ai giovani uno spazio crescente. Il Festival, tra alti e bassi, arrivò agli anni 2000, quando si verificò un calo degli ascolti, culminato con l’edizione del 2004 (con Tony Renis alla direzione artistica), dove per la prima volta fu il Grande Fratello a superare in ascolti.

In seguito Sanremo è apparso sempre più come un evento per lanciare artisti emergenti, come Dolcenera, Sergio Cammariere, Povia, Francesco Renga , Arisa, Malika Ayane, Irene Fornaciari e i cantanti prodotti dai talent come Giusy Ferreri , Noemi, Marco Mengoni e così via, anche se non sono mai mancati grandi interpreti del passato fino all’edizione del 2019 con la presenza di Patty Pravo e Loredana Berté che hanno avuto il coraggio di gareggiare, mentre altri hanno preferito il ruolo di “ospiti”.

Concludendo non è facile riassumere in breve il lungo percorso del Festival, ma a quanto pare nelle varie edizioni a Sanremo non sono mai mancate discussioni e polemiche, oggi crescenti per volgarità e cattiva educazione imperanti: proteste dei concorrenti esclusi dalla competizione, di lavoratori in difficoltà alla ricerca di visibilità, accuse di plagio, di lauti compensi a conduttori e critiche a giurie e modalità di voto.

Malgrado tutto ciò, il Festival rimane sempre uno “specchio” dei tempi e dei cambiamenti della società: purtroppo dobbiamo costatare che l’impegno di Claudio Baglioni per riportare al centro dell’attenzione la “qualità” di testo e musica con delle belle canzoni, malgrado i consensi ottenuti, è stato messo a dura prova da strumentalizzazioni politiche e sterili polemiche che hanno inquinato l’atmosfera di una manifestazione nata per regalare solo un po’ di serenità, unire e non generare separazioni in un’Italia già troppo provata da gravi problemi.

Giovanna D’Arbitrio