Il regista Paul Curran in un’intervista ha affermato quanto segue: “My fair Lady è uno dei musical più belli e conosciuti in assoluto per le sue scene spettacolari, per l’ironia, per la bellezza della vicenda che racconta. Ma è anche la storia di un ritratto e di un riscatto sociale; da una condizione di sacrificio, qui troviamo una donna che vuole emanciparsi, che vuole ritrovare una dignità esistenziale cui tutti hanno diritto. E questo mi sembra un aspetto di assoluta contemporaneità. Infatti nella mia regia non ho voluto stravolgere nulla rispetto all’originale, né tempo, né luogo, perché questa è una storia senza tempo, è una storia umana che si può ripetere all’infinito. Per il cast abbiamo ricevuto circa 2400 richieste di audizioni dalle quali abbiamo selezionato 300 artisti ai quali fare il provino. I cantanti sono anche ballerini e attori, tutti artisti straordinari che provengono prevalentemente dal Teatro Nazionale di Londra e dalla Royal Shakespeare Company”.
- Audrey Hepburn
Personalmente ho apprezzato proprio questo rispetto totale per la versione originale che troppo spesso in tanti remake viene stravolta sia a teatro che a cinema. Notevoli, inoltre, il rapido cambio di scene di Gary McCann, i costumi di Giusi Giustino, le coreografie del Corpo di Ballo del San Carlo di Kyle Lang, le luci di David Martin Jacques. Tra gli interpreti principali, Nancy Sullivan nel ruolo di Eliza Doolittle, Robert Hands, Mr. Henry Higgins, Martyn Ellis, Alfred P. Doolittle, John Conroy, Colonnello Pickering, e Julie Legrand, Mrs Higgins.
Il successo di My Fair Lady risale al 1956 quando il musical di Lerner e Loewer affascinò Brodway, con la storia tratta dal “Pigmalione” di G. B. Shaw, il quale a sua volta si era ispirato all’omonimo personaggio delle “Metamorfosi” di Ovidio.
Nel 1964 la versione cinematografica con Audrey Hepburn e Rex Harrison portò anche sul grande schermo le vicende del prof. Herry Higgins, studioso di fonetica, il quale nella Londra d’inizio ‘900 scommette col suo amico, il colonnello Pickering, di riuscire a trasformare in una duchessa Eliza Doolittle, un’umile fioraia che si esprime in modo sguaiato e volgare, insegnandole buone maniere e un modo di parlare corretto e gradevole. E credo che nessuna interprete teatrale sia riuscita ad eguagliare la bravura e il fascino di Audrey Hepburn che recitò nel film in coppia con l’indimenticabile Rex Harrison.
- Audrey Hepburn e Rex Harrison
Da notare alcune differenze essenziali tra il Pigmalione di Ovidio e quello di G. B. Shaw, nonché quanto di tale personaggio rimanga invariato sotto le spoglie del prof. Higgins nel musical.
Ovidio racconta la storia dello scultore Pigmalione che, innamorato di una bellissima statua di donna da lui stesso scolpita, chiede alla dea Afrodite di trasformarla in una creatura umana, una storia che simboleggia la ricerca della vera Arte attraverso Bellezza e Amore.
Il personaggio di Shaw, sotto la vis comica, nasconde invece una critica a superbia e snobismo dell’high society della sua epoca. In effetti Henry, sprezzante e misogino, considera l’umile Eliza “un mucchio di stracci” che potrà trasformarsi in una signora dell’alta società solo grazie alla sua abilità.
La vera metamorfosi, tuttavia, avverrà solo attraverso il potere della cultura e soprattutto dell’Amore che, superando tutte le barriere sociali (e maschiliste), renderà anche Higgins meno tracotante, più sensibile e umano.
Nel gradevole musical “My Fair Lady”, i messaggi sottesi di Ovidio e di Shaw sono fusi in un’unica visione di arte, bellezza e amore, messaggi resi più accattivanti ed accessibili a tutti con l’aiuto di comicità, belle musiche, canti corali e danze che nello spettacolo in scena al Teatro di San Carlo sono stati pienamente valorizzati e curati con competenza e abilità.
- Teatro San Carlo
Il San Carlo, che per la prima volta ha aperto le porte ad un bel musical, è considerato il tempio dell’Opera lirica, della musica sinfonica e della danza classica. Fu costruito per volontà di re Carlo III di Borbone nel 1737, data di nascita che anticipa di 41 anni quella della Scala di Milano e di 55 anni quella della Fenice di Venezia. Primo teatro in Italia.
P.S.: Il sito del teatro è: www.teatrosancarlo.it