Al Festival di Roma 2017, poche le personalità ai massimi livelli: Vanessa Redgrave, Nanni Moretti, David Lynck, lo scrittore Chuck Palahniuk, che al cinema è arrivato grazie al suo film Fight Club, Ian Mckellen, noto attore britannico per le sue interpretazioni di Shakespeare, i fratelli Paolo e Vittorio Taviani che hanno presentato al Festival il pregevole film Una Questione Privata, tratto dall’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio.
Quattordici i film in concorso: La ragazza nella nebbia, Stronger, Una Questione Privata, Last Flaf flyng, Detroit, C’est la vie, Logan Lucky, I.Tonia, Babylon Berlin, Maria by Callas: in her own words, Borg-McEnroe, The Place, The Party, The Only Living Boy in New York.
- Borg McEnroe
- Film vincitore del Festival
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- Una questione privata
- dei fratelli Taviani
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Nell’ambito del Festival, sono stati presentati importanti restauri di film di grande valore, come i film: Sacco e Vanzetti del regista Giuliano Montaldo, Dillinger è morto di Marco Ferreri, Miseria e Nobilta’, di Mario Mattioli e l’icona dell’ex partito comunista La Corazzata Potemkin del regista Sergej Micajlovic Ejzenstejn.
Vincitore del dodicesimo Festival del Cinema Di Roma, il film Borg McEnroe del regista svedese James Metz. Un film sullo “storico incontro” (Come è stato definito dalla stampa) tra i tennisti Bjorn Borg e John McEnroe.
Complessivamente, la rassegna mostra la vivacità degli scambi internazionali di cinematografia (senza, però, contributi di paesi orientali) con risultati non entusiasmanti.
Nell’ambito del Festival è stata inclusa la sezione Alice nella Città, dedicata alle giovani generazioni di registi esordienti. Molti sono i contributi al Festival dei giovani, alcuni appaiono interessanti, per i contenuti sociali e artistici. Dei contributi dei registi esordienti: Roberto Tenace con Ghetto Rignano, e Antonio Padovan con Finchè c’è Prosecco c’è Speranza, si da una lettura nell’articolo.
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