Nell’incertezza totale del momento, con gli scandali che di giorno in giorno vengono riportati dalla stampa, con l’insicurezza che pervade la nostra vita circa il lavoro, la salute, l’istruzione, l’economia ed altro ancora, le elezioni in quattro importanti città italiane, in particolare, rischiano di complicare ancor più le cose.
Innanzi tutto, Roma, caput mundi e d’Italia, dove si affrontano candidati di partiti divisi al loro interno, pronti però a ricompattarsi e a passare al ”nemico” in caso di ballottaggio.
- Candidati sindaci a Roma
Nella nostra città si assiste ad un vero e proprio assortimento di personalità che rendono difficile una scelta obiettiva e ragionata.
- Alfio Marchini
Qualche esempio? Chi pensava di votare Alfio Marchini, dopo l’unione con Berlusconi, si allontana dalla prima scelta perché deluso dalla mancanza di novità che il noto imprenditore sembrava incarnare.
Chi era convinto di preferire Giorgia Meloni, teme un eccessivo legame con la destra di Matteo Salvini ed un successivo riavvicinamento, in extremis, con l’ex cavaliere e i suoi seguaci.
- Roberto Giachetti
Vogliamo parlare poi di Roberto Giachetti, il favorito dal premier Renzi che, ahimè, ha deluso parecchie persone con un governo che la vera sinistra non riconosce più?
La new entry, Virginia Raggi potrebbe essere la vera novità che ognuno vorrebbe, ma c’è già chi ne teme l’inesperienza dovuta all’età e non approva certe sue idee rivoluzionarie che, in una Roma in caduta libera, non potrebbero risolvere problemi strutturali più urgenti e da lungo tempo irrisolti.
Gli altri candidati, a quanto suggeriscono sondaggi realistici, non avrebbero i cosiddetti numeri per farcela…
E allora, che cosa potrebbe accadere?
- Virginia Raggi
Probabilmente, il partito dell’astensionismo avrà la vittoria con i “non” voti dei cittadini stanchi delle solite promesse mai mantenute ed, inoltre, prevediamo un numero sostanzioso di schede nulle, in quanto non è poi così semplice scegliere con due schede di diverso colore, candidati del proprio Municipio e non.
Da un nostro piccolo sondaggio, ben poche persone conoscono il meccanismo del voto disgiunto e delle preferenze ed, inoltre, pochissimi giornali e televisioni hanno spiegato chiaramente come si può scegliere il candidato sindaco e i vari consiglieri, senza vedersi annullare la propria scheda.
- Giorgia Meloni
Infine, come accade spesso anche per i referendum, in cui il “si” e il “no” non sono sempre chiari a tutti, ci saranno le solite polemiche e chi vincerà la sfida, sarà per pochi voti e con risultati mediocri dovuti anche dalla scarsa affluenza dei cittadini che sembrano ormai rassegnati ad un malgoverno generale che, da troppo tempo, antepone interessi personali al bene comune.