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Rubrica: EVENTI


Un Barattolo Pieno di Lucciole - Guida Editore

STORIA DI IGOR MAN E MARIA ROSA CARRERI

Presentato a Napoli il libro di Donata Carelli
venerdì 1 gennaio 2016 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Personaggi famosi/storici
Argomenti: Donata Carelli


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Il 14 dicembre 2015, alle ore 18,00, nella “Saletta Guida” di via Bisignano a Napoli, è stato presentato il libro “Un barattolo pieno di lucciole - Storia di Igor Man e Maria Rosa Carreri”, di Donata Carelli, in cui ella narra la storia di Maria Rosa Carreri e suo marito Igor Man (Igor Manlio Manzella), il celebre giornalista del quotidiano “La Stampa” che seppe raccontare con coraggio la verità su tanti drammatici eventi: la guerra nel Vietnam, gli orrori della Palestina, l’embargo di Cuba, l’assassinio di Sadat in Egitto, descrivendo tanti personaggi come Che Guevara, Khomeini, Arafat, Fidel Castro, Gheddafi ed altri.

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Igor Man

Il libro fu presentato per la prima volta nella Corte del Comune di Sabaudia e in seguito in altre città italiane fino ad arrivare a Napoli dove, alla presenza dell’editore Diego Guida e di Ugo Cundari, giornalista del quotidiano Il Mattino, Donata Carelli ha raccontato come nacque in lei l’idea di scrivere un libro su Igor e sua moglie.

La stessa autrice ha definito il libro come “una cronaca nuda, onesta di una serie di incontri avvenuti con Maria Rosa Carreri, inizialmente destinati ad una intervista, una serie di conversazioni che si svolgevano nello scenario del Villaggio Giornalisti sulle rive del lago di Paola, ai piedi del Circeo”. Gradualmente poi rendendosi conto che la vita di questa coppia con le sue dinamiche e sfide, meritava ben più di un’intervista, ella propose a Maria Rosa un romanzo che registrasse il fluire di ricordi e considerazioni, e per fortuna ella accettò con fiducia.

Senza dubbio un dialogo a “cuore aperto” tra Donata e Maria Rosa che poi si trasforma non solo in una sorta di romanzo su una grande storia d’amore, ma anche in un documento di essenziali verità su cinquant’anni di storia nazionale e internazionale. Nel libro si rileva, inoltre, un grande amore per Sabaudia, luogo incantevole che ha sempre esercitato un grande fascino sulle persone. In un’intervista infatti Igor dichiarò: “Mi sono innamorato di questa terra, anzi del suo straordinario silenzio. Ed in questa realtà chiamata Sabaudia mi ci sono tuffato letteralmente dentro…Poi di un luogo ci si innamora, ci si può innamorare, come ci si innamora di una donna. E puoi anche non sapere nemmeno perché. Ma accade. E’ la magia, il fascino, il mistero di un luogo rispetto ad un altro…”.

Ecco l’intervista di Donata a Igor: https://www.youtube.com/watch?v=AGtmJDMHVl4

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Igor e Maria Rosa

Il testo inizia con due interessanti prefazioni, una del prof. Andrea Riccardi, ordinario di Storia Contemporanea all’Università di Bari, alla Sapienza di Roma, nonché fondatore nel 1968 della Comunità di Sant’Egidio e Ministro nel governo Mario Monti; l’altra prefazione è di Marcello Sorgi, giornalista, politologo, scrittore, già direttore del Tg1 e del quotidiano La Stampa del quale è editorialista.

Nella prefazione Andrea Riccardi afferma che ’Igor Man portava con sé, di ritorno a casa, le ferite di un popolo, come nel caso del Vietnam negli anni ‘60, esperienza che segnò la sua vita in modo profondo e che forse contribuì alla crescita della sua attenzione ai deboli: il più debole, in quanto tale, va sempre rispettato e trattato con maggiore attenzione, insegnava al figlio Federico’.

Sorgi riferisce invece che mentre “Igor era avventuroso, istintivo, sognatore, preso dalla passione indomabile per il suo mestiere, Maria Rosa era razionale, dolce, ma inflessibile nello svelare i miraggi davanti ai quali lui si perdeva di tanto in tanto, nelle grandi praterie delle illusioni che i giornalisti amano attraversare, un mondo fantastico e ammaliante senza il quale non avrebbe senso la dura vita del cronista, con i suoi orari impossibili, le attese interminabili, le notti che si allungano fino all’alba, aspettando che si smorzi l’eccitazione e l’effetto dell’adrenalina che ha forgiato le righe una ad una’.

Leggendo il libro ho ritrovato ciò che avevo appreso dai relatori e ho apprezzato in modo particolare “la magia delle parole” di uno stile fluido, colto e schietto, a tratti poetico, capace di creare un’atmosfera particolare di foscoliani “amorosi sensi”, senza peraltro cadere nel mélo.

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Donata Carelli

Intervistata da Ugo Cundari, l’autrice ha elogiato Igor Man, grande giornalista ed esperto orientalista di cui oggi sentiamo molto la mancanza soprattutto negli attuali complicati rapporti col mondo islamico, ed ha illustrato poi dettagli ed episodi inseriti nel libro: la strana attrazione di Igor per la morte, dovuta forse alla sua particolare natura in cui si mescolavano sangue russo e siciliano, il significativo incontro con Padre Pio, lo strano anello che portava sempre all’anulare, monile degli indiani pueblo a lui donato da Frieda, moglie dello scrittore inglese D.H. Lawrence e ispiratrice del suo libro “L’amante di Lady Chatterley”.

Durante il dibattito si è parlato anche dell’omonimo spettacolo teatrale tratto dal libro, “Un barattolo pieno di lucciole”, sceneggiato dalla stessa autrice e rappresentato già con successo a Sabaudia, a Latina e a Lecce (Masseria Provenzani), uno spettacolo nato dal format “Parole di Carta” della giornalista Silvia Frisina, ideato per il Teatro Opera Prima di Latina e costruito intorno ad un’intervista alla stessa autrice.

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Locandina dello spettacolo a Sabaudia

La scena si apre sulle note di celebri brani musicali anni ’50 e ’60 che ben sottolineano i racconti di Maria Rosa, ora divertenti e ricchi di humour, ora struggenti e suggestivi. La voce recitante è quella di Zahira Silvestri, accompagnata dalle fisarmoniche dell’AccoEnsemble Quartet, l’allestimento è di Agnese C. D’Apuzzo, fonica e luci di Andrea Grassi.

Concludendo ci sembra giusto ricordare che Donata Carelli, docente di Lettere, impegnata nel dottorato di ricerca presso l’Università Tor Vargata di Roma, scrittrice, nonché sceneggiatrice, considera “suo maestro” Ugo Pirro al quale ha dedicato un toccante ritratto in “Soltanto un nome nei titoli di testa”. Un suo nuovo copione, “2 euro l’ora” (sulla tragica morte di due donne campane) è stato presentato alla National Academy of Art & Science di New York.

Ci auguriamo che presto la versione teatrale di “un Barattolo pieno di lucciole” venga rappresentata anche a Napoli.

 

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