E’ questa la speranza più sentita dagli Italiani, dopo venti anni di indifferenza o quasi verso i problemi del Paese che lentamente, ma inesorabilmente, avanzavano e si ingrandivano di anno in anno e dopo le burrascose vicende dei vari governi susseguitisi subito dopo la presunta fine di un berlusconismo che, invece, ha continuato a sopravvivere e continua ancora oggi, dietro le quinte, a non voler cedere il passo….
La figura del nuovo Presidente, Sergio Mattarella, un uomo definito unanimemente “perbene” apre uno spiraglio di ottimismo, di rinnovata fiducia verso una politica che, specie negli ultimi tempi, ha dato segno di corruzione profonda e radicata in ogni campo e di un malcostume inimmaginabile, facendo sprofondare l’opinione pubblica in un limbo di ribellione impotente, se non peggio, di rinuncia ad ogni reazione, date le difficoltà crescenti di sopravvivenza, anche minima, della nostra popolazione.
Renzi sembra aver giocato bene le sue carte, affidando ad una persona super partes tutte le richieste più o meno celate del suo alleato, probabilmente per salvare il suo partito e anche per ricucire la sua immagine divenuta oggetto di critiche continue e di satira spesso di cattivo gusto.
“Il fine giustifica i mezzi” sentenziava Machiavelli e, anche in questo caso, probabilmente per un bene comune, il Premier si è sganciato da promesse e patti più o meno segreti, per procedere con più autorevolezza verso le riforme che intende attuare, convinto che i voti di FI li avrà sempre e comunque, dal momento che Berlusconi, pur di non rinunciare ad un minimo di presenza e di visibilità nel quadro politico italiano, è disposto a tutto (o quasi).
Evidentemente, la “febbre” del potere, per alcuni, è più forte di qualsiasi altro sentimento, quali la coerenza, la dignità e il rispetto degli elettori.
Staremo a vedere: comunque, la nomina del nuovo Presidente, applaudito da tutti, è certamente di buon auspicio per sperare in un futuro migliore.