INFORMAZIONE
CULTURALE
Marzo 2024



HOME PAGE

ARCHIVI RIVISTA

Articoli on-line 7618
Articoli visitati
5068538
Connessi 7

INDICE GENERALE
INDICE MENSILE
RUBRICHE
PASSATO E PRESENTE
EVENTI
ITINERARI E VIAGGI
AVVOCATO AMICO
COSTUME E SOCIETA’
QUADRIFOGLIO
TERZA PAGINA
LETTURE CONSIGLIATE
CULTURA
SCIENZA E DINTORNI
FILATELIA
ARTE E NATURA
COMUNICATI STAMPA
MUSICA E SPETTACOLO
SPORT
ATTUALITA’
LIBRI RECENSITI
AUTORI
Argomenti

Monitorare l'attività del sito RSS 2.0
SITI AMICI

a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri
Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
On line copyright
2005-2018 by LDVRoma

Ultimo aggiornamento
18 marzo 2024   e  



Sito realizzato con il sistema
di pubblicazione Spip
sotto licenza GPL

Rubrica: TERZA PAGINA


Patrizio PIZZANTIQUA, Tornando a casa, ho inventato il nome !

domenica 14 settembre 2008
Argomenti: Ricordi
Argomenti: Racconti, Romanzi

Segnala l'articolo ad un amico

 

In un paio di mesi sono andato tre volte a mangiare la pizza dai Fratelli La Bufola, a piazza Leonardo, Vomero.

Appena seduto, fin dalla prima volta mi ha intrigato il logo ammiccante “pizzaioli emigranti”.

Emigranti, dove? E perché? E così ho scoperto che i tre fratelli hanno avuto una vita molto interessante, piena di sacrifici e di soddisfazioni. Tre vite parallele, che si svolgono fra Europa e Stati Uniti. Sembra l’intreccio di un film. Peccato che nessuno ci abbia finora pensato.

JPEG - 15.8 Kb
I fratelli Bufala

Ma quella parola emigrante nel ristorante pizzeria così ben messo, con luci discrete, ed enormi murales agresti, mi ha riportato di colpo a mezzo secolo fa, quando ebbi un’analoga - anche se breve - esperienza, proprio in un ristorante.

Era il 1958 e mi stavo preparando per la mia tesi sul socialismo in Svezia. Andai a Stoccolma, trovai alloggio gratuito presso la famiglia Ankarkrona, con l’impegno di tenere sempre in vita la stufa a carbone.

Trovai lavoro presso il ristorante Tre Remmare, il cui proprietario era italiano. La mia qualifica era di “lavapentole” molto diversa da quella di lavapiatti. Era considerato un lavoro pesante e perciò meglio retribuito. Il vero maestro di vita e disciplina fu un austero cuoco tedesco: Era lui che a mezzanotte, quando ormai stavamo per finire il turno, che dava una sbirciata alle pentole grosse e piccole, che avevo sistemato in ordine sinusoidale, controllava che tutto fosse pronto per rimetterle al loro posto in ordine crescente.

JPEG - 36.2 Kb

Prima che i vari gamelloni si riempissero durante la giornata, avevo anche altre mansioni: pulire il pesce surgelato, prendere cassette di pasta e pomodori dalla cantina, pelare decine di chili di patate, pulire chili e chili di cipolle, sulle quali versai lacrime a rivoli.

“Cristo s’è fermato ad Eboli” fu il famoso romanzo di Carlo Levi, che scoprì un magnifico terribile mondo arcaico. E proprio ad Eboli nacquero Giuseppe, Antonio e Gennaro La Bufola.

Muore il padre, vendono l’azienda paterna, dove si produceva mozzarella di bufala, e vanno via, lontano. Sembrano i membri di un ordine religioso, alla conquista di nuovi fedeli.

Giuseppe va a New York, Antonio a Madrid, Gennaro a Parigi.

Come deve essere stata interessante la corrispondenza fra di loro. La descrizione dei luoghi, le persone che s’incontravano, l’amaro in bocca, la gioia delle prime affermazioni.

JPEG - 17.3 Kb
Il del sito Fratelli Bufala

Ognuno si portava dentro il proprio sogno: tornare nella propria Terra. E così è stato. Loro sono tornati qui, ma il loro nome è in tutto il mondo.

La pizza che ho mangiato stasera è stata, come al solito, molto buona.

Appena entrato, ho visto il pizzaiolo già indaffarato.

Si chiama Patrizio, Gli ho chiesto a che età ha deciso di fare il pizzaiolo. Mi ha risposto senza esitazione: A dieci anni. E’ nato a Fuorigrotta e da lì ha iniziato. Dieci anni. E’ l’età in cui dei ragazzi ricevono la “chiamata” a farsi prete. Lui ha avuto una “chiamata” ben diversa.

JPEG - 27 Kb

Patrizio è centoquindici chili di simpatia. Quando mi congratulo con lui per la pizza appena finita, dice che assolutamente devo assaggiare una tranche di una sua creazione. Obbedisco e provo. Pasta sottilissima, losanghe di provola, letto di basilico, olio di oliva speciale. A metà cottura, piccoli pomodorini tagliati in due, che non perdono la loro fragranza.

Bravo, Patrizio. Ne è fiero, lui ci tiene ad accontentare i suoi clienti e vuole che gli siano fedeli e non lo tradiscano. Annuisce tutto soddisfatto il suo amico Luca, addetto ai tavoli, che ormai lo segue sempre.

Patrizio, e come si chiama questa tua creatura? Risponde che non lo sa. Tornando a casa, ho trovato il nome: la chiameremo PIZZANTIQUA..

E come il futuro ha un cuore antico, così la pizza di Patrizio ha un sapore antico.

Arturo Capasso



 



Forum