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INTERVISTA A FERZAN OZPETECK E AL CAST DI "MINE VAGANTI"


lunedì 1 marzo 2010 di Silvana Carletti

Argomenti: Interviste
Argomenti: CINEMA, Film


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Il nuovo film di Ferzan Ospeteck si svolge a Lecce, una città di provincia che il regista ci dice aver trovato piacevolissima, soprattutto per la cordialità e simpatia dei suoi abitanti.

Il tema della famiglia appare diverso dal solito: come afferma Ozpetek, dal tipo di famiglia spesso allargata e unita soprattutto dai sentimenti dei film precedenti , qui si passa alla famiglia tradizionale per antonomasia, con un padre padrone o quasi, una moglie che chiude un occhio sui tradimenti del marito, una zia stravagante, una nonna saggia e, a suo modo moderna, e due figli gay che rappresenteranno un insormontabile problema per il severo genitore...

Chiediamo al regista come si è svolta la scelta delle attrici, tutte bellissime.

Ci risponde che era rimasto affascinato dalla bellezza di Ilaria Occhini e dalla sua bravura, tanto da volerla come interprete; Nicole Grimaudo, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino e Carolina Crescentini sono state tutte all’altezza dei loro ruoli che richiedevano un particolare carattere. Per questo, ha “costretto” la Grimaudo al taglio dei capelli che l’attrice ha accettato volentieri, mentre Riccardo Scamarcio si è ribellato ad un’eccessiva e quotidiana riduzione dei suoi famosi ricci, tanto da litigare con il regista e minacciare di lasciare il set.

Ilaria Occhini afferma che il gesto estremo del suo personaggio rappresenta una profonda “liberazione” da una vita che non le appartiene più per tutte le contraddizioni che regnano nella famiglia, mentre Scamarcio sottolinea che Tommaso è un uomo che non agisce, ma reagisce soltanto ad avvenimenti spesso più grandi di lui. Il rapporto con il fratello (Alessandro Preziosi) è stato molto impegnativo e, secondo lui, la scena della disputa tra loro ha rappresentato un incontro e scontro fisico che metteva in risalto la loro comune carnalità.

Lunetta Savino sottolinea “ l’effetto bomba” che scoppia in un ambiente tradizionale e afferma che l’arrivo improvviso dei quattro amici gay di Tommaso riesce a dare un tocco di leggerezza al tema dominante.

Preziosi ci dichiara di essersi addirittura commosso nel rivedere alcune scene in cui appare con il fratello, per l’amore-odio che li unisce e per l’intensità di alcuni momenti drammatici.

Ennio Fantastichini è un padre eccezionale, un attore bravissimo che riesce a manifestare intensamente tutte le sensazioni che prova:dal dolore alla vergogna, alla severità eccessiva verso il figlio Antonio, alla delusione e alla caduta delle sue speranze, fino alla sofferenza per la morte della madre che, comunque, sembra aprire finalmente uno spiraglio di comprensione e solidarietà tra tutti i componenti della famiglia.

Il tema dell’omosessualità e della mancata accettazione da parte di una società chiusa in vecchi stereotipi e priva di qualsiasi comprensione, è trattato da Ozpeteck con grande umanità e profonda introspezione, sullo sfondo di una città di provincia e di una villa patrizia con tavole ricche di ogni genere di alimenti e raffinatezze che non riescono però a compensare il vuoto e la solitudine dei membri della famiglia.

Ci piace terminare con le parole di Ennio Fantastichini che, da padre di un ragazzo di tredici anni, ci dice di essere riuscito a capire a fondo i problemi relazionali e ad interpretare un ruolo a lui congeniale.

….A proposito della crescente omofobia che caratterizza i nostri giorni, afferma: “Un padre dovrebbe chiedere al figlio soprattutto questa cosa: “Sei felice o infelice?... accettando le sue scelte di vita.

 

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