Eppure, gli altri Paesi invidiavano, tempo fa, l’efficienza delle nostre prestazioni nazionali, portandole come esempio…Ora, purtroppo, la gente è costretta, molto spesso, a rinunciare alle cure, ad ogni tipo di prevenzione malattie e a lasciarsi morire…
Qualche esempio?
Per una mammografia in screening, due anni di attesa; per un intervento per tumore urgente, tre mesi; due mesi per visita cardiologica, e così via. Tutti dati forniti da Cittadinanza attiva 2023.
Per visite specialistiche cardiologiche, endocrinologiche, oncologiche e pneumologiche da 60 a 300 giorni di attesa…
Per le prestazioni diagnostiche, si arriva ad 1 anno per una gastroscopia con biopsia non prioritaria e c’ è chi ha aspettato 90 giorni per un intervento di tumore all’utero e 120 giorni per un intervento all’anca..
Il tutto, mentre mancano più di 20.000 medici e 70.000 infermieri e il 30% di medici di famiglia, mentre il Governo non ha approvato sostegni alla sanità e provvedimenti per snellire tutte queste procedure e non ci sono bandi di assunzione..
Visitando un grande Ospedale romano, abbiamo potuto constatare la triste veridicità di questo allarme e tutte le difficoltà che si incontrano per poter usufruire di aiuti che, al contrario, dovrebbero costituire la priorità di ogni Paese civile.
Che succede allora?
Di fronte al pericolo, i cittadini sono costretti a ricorrere a Cliniche private e visite intra moenia costose, o, addirittura, a rinunciare a curarsi e a…lasciarsi morire…
Queste situazioni, al limite della credibilità, non sono degne di uno Stato che dovrebbe mettere al primo posto, la salute e il benessere dei cittadini.
Purtroppo, a volte, di fronte a situazioni economiche drammatiche si preferisce rinunciare anche alle cure, sapendo che ogni reazione o qualsiasi tentativo di salvezza sarebbero inutili…
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