Dal momento che si sente pronunciare spesso la parola “Patriota”, è doveroso spiegare il suo vero significato etimologico.

Secondo i più autorevoli dizionari di lingua italiana, il risultato è il seguente: “Persona votata all’esaltazione e alla difesa di un’idea nazionale e politica: i padri del Risorgimento; durante la seconda guerra mondiale, appellativo dei partigiani nella lotta di liberazione.”

A questo punto, riconoscendo l’alto valore morale del vocabolo, viene spontaneo chiedersi:

Questo appellativo che si riferisce soprattutto ad eroi e persone che hanno dedicato e dedicano la loro vita al bene della Patria, non sarebbe più idoneo rivolgerlo a chi ha in mano le sorti del nostro Paese e al suo bene, piuttosto che alla maggioranza dei cittadini che soffrono ogni giorno per ristrettezze economiche ai limiti della sopravvivenza, che combatte contro cure mediche e ricoveri ospedalieri spesso difficoltosi, se non impossibili, che viene aggredito e colpito da violenze di ogni genere, che non arriva alla fine del mese e deve rinunciare a beni essenziali, che subisce continue ingiustizie, che muore di stenti per la strada …e potremmo continuare all’infinito….

Come si fa ad amare ed “esaltare” una Patria dove dominano la corruzione mai interrotta, gli scandali, i privilegi, l’eterna corsa al potere, l’affermazione personale con ogni mezzo, le assoluzioni facili solo per alcuni, le raccomandazioni come sistema di lavoro, il nepotismo diffuso ecc.ecc.

Finchè si ignoreranno i fondamentali principi morali e le persistenti e mai riconosciute disuguaglianze, il nome “patriota” è, secondo noi, fuori luogo ed assolutamente ridicolo.

Un gruppo di visitatori del suo sito web.

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