Il nuovo progetto per il 2022/2023 è la messinscena di alcune delle novelle più esemplificative delle raccolte Vita dei Campi e Novelle rusticane di Giovanni Verga, che sono state il preludio verista che ha portato l’autore all’approdo al ciclo dei vinti del capolavoro I malavoglia.
La Roba fu pubblicata per la prima volta nel dicembre 1880 nella rivista La rassegna settimanale, per poi essere pubblicata nelle Novelle rusticane del 1883.
In Nedda, Rosso Malpelo e La roba, Giovanni Verga affronta le problematiche socioeconomiche dei più umili. I vinti della Sicilia alla fine dell’800 che, travolti dalla ‘fiumana del progresso’, non possono fare altro che sopravvivere aggrappandosi ai beni materiali.
Ci troviamo sul biviere di Lentini in provincia di Siracusa, un viandante passeggia, mentre lungo le strade vede un paesaggio pieno di cose, tutte di proprietà di Mazzarò. Vediamo la Piana di Catania, le arance di Francofonte, i pascoli desolati di Passanitello, la cantilena di un viandante in lontananza che canta per non lasciarsi vincere dal sonno della malaria.
Una palude focolaio di questa infermità in Italia, anche qui un verso che dice: qui di chi è? Una voce risponde; …di Mazzarò.. Il suo viaggio continua tra tutti i possedimenti, fattorie, uliveti e mandrie. Anche il sole e gli uccelli sono di Mazzarò.
Così questo personaggio si arricchì con il duro lavoro, mettendo via una monetina ogni giorno, a costo di tantissimi sacrifici. Tutta la vita la passa dedicandosi ad accumulare tutta la roba.
La roba sta con chi sa tenersela. Ma poi cresce la vecchiaia e Mazzarò si chiede: ma tutta questa roba a chi la darò?
Mazzarò rappresenta l’avarizia del contadino arricchito, con il passaggio del latifondo di proprietà dell’aristocrazia alla nuova classe borghese , non cambiano le dinamiche sociali; gli ex oppressi diventano i nuovi padroni. Si afferma il mito dell’uomo che si è fatto da solo.
La ‘roba’ in Verga diventa ancora di salvezza per tutti i derelitti della società, per coloro che lottano a costo della vita pur di non soccombere al ‘darwinismo sociale’ dell’epoca. Nessun vincitore tra i protagonisti delle novelle, solo vinti. Nessuna vera speranza di riscatto ma solo la crudezza della loro miserabile esistenza.
SCHEDA COMPLETA
Progetto Teatrando
presenta
in occasione dei 100 anni dalla scomparsa di Verga
ENRICO GUARNERI
LA ROBA
di Giovanni Verga
drammaturgia Micaela Miano
costumi Sartoria Pipi Palermo
musiche Massimiliano Pace
scenografie Salvo Manciagli
regia GUGLIELMO FERRO
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