Incontriamo due dei più grandi attori del Cinema mondiale a Roma, ove sono giunti assieme al regista Jon Avnet per la prima italiana di “Sfida senza regole”.
Il film è una grande storia di amicizia tra due detective pluridecorati: Turk (De Niro) e Rooster (Al Pacino) che per tutta la vita hanno combattuto il crimine, rischiando la vita.
Dopo vari omicidi che sembrano tipici di un serial killer che lascia sulle sue vittime, ogni volta, una poesia, si giungerà alla verità, imprevedibile, assurda e dolorosa.
Non è la prima volta che due premi Oscar della loro portata si trovano a lavorare assieme ed è veramente difficile poter giudicare quale dei due protagonisti sia il migliore.
Si tratta, infatti, di attori di eccezionale bravura e di indiscutibile e meritata fama.
Chiediamo ad entrambi:
Come è nata l’idea di lavorare assieme?
De Niro: Da tempo avevo in mente questa storia e ne avevo parlato con il regista Jon Avnet.Pensavamo che gli interpreti dovessero essere uno giovane ed uno anziano. Poi mi sono detto: “Perché non scegliere due personaggi anziani come protagonisti?” Ne ho parlato a Jon che ne è stato subito entusiasta, specie quando ho fatto il nome di Al.
Al Pacino: Ho accettato con grande gioia questo ruolo perché sono da molti anni amico di Bob (Robert) e desideravo tornare a recitare assieme. Sono inoltre felice di essere a Roma, non solo per il nostro film, ma anche per ritirare il Marco Aurelio, un riconoscimento cui tengo moltissimo e che è per me uno dei premi più importanti della mia carriera.
Nel film, la presenza di vari elementi come gli ambienti, la presenza di SUV lungo le strade sembra voler indicare la modernità e la contemporaneità degli eventi con i nostri giorni, ma secondo me, il film poteva essere anche degli anni ’30 o ‘50. Quale America volevate rappresentare?
Risponde il regista:Il film riflette i tempi odierni, ma può riferirsi a qualsiasi tempo buio della storia. Si tratta di gente preoccupata di una giustizia fallace, di persone distrutte che cercano di farsi giustizia da sole. Ho voluto rappresentare soprattutto New York, con attori della stessa città, con lo stesso accento, con la metafora sportiva del baseball, lo sport più praticato in America, sporcato dagli scandali.
Avete detto, a Londra, una frase celebre: “Che, con questo film, volevate dimostrare di “essere vivi” In che senso è da interpretare il vostro pensiero?
Al Pacino: “Volevo dire che un attore vive quando recita”
De Niro: “Volevo intendere che vivere è molto bello” Era solo una metafora, una battuta.
Come è avvenuto il vostro ennesimo incontro?
Al Pacino: Non lavoravamo assieme da 15anni. Desideravo trovare una sceneggiatura che mi Piacesse e che mi permettesse di ritrovarci. E’ difficile trovare un copione soddisfacente: è come un’ondata che arriva. Bisogna saperla cogliere al volo.
In questa esperienza, che cosa ha imparato l’uno dall’altro?
De Niro: Abbiamo interagito e ci siamo valsi entrambi della nostra lunga esperienza cinematografica. E’ stato bellissimo lavorare assieme e con un ottimo regista.
Dal “Padrino” in poi, Al Pacino interpreta sempre personaggi buoni e cattivi assieme, con chiaroscuri di carattere. Questa particolarità ti è congeniale?
Al Pacino: Mi piace il “chiaroscuro” nelle persone e nella letteratura, è una duplicità interessante. Per quanto mi riguarda, nella vita preferisco il lato “chiaro” e lascio il lato”oscuro” al cinema.
Che cosa pensate l’uno dell’altro?
De Niro: Provo una grande amicizia per Al e avrei voluto fare molti altri film assieme.
Al Pacino: Ho avuto delle esperienze importantissime con Bob e, confrontandomi con lui, ho avvertito una grande fratellanza. Spesso ci siamo scambiati consigli e punti di vista.
Sapete che a Roma il Sindaco è cambiato?
De Niro: Lo so e so anche che Veltroni è un uomo fantastico.
Che rapporto avete con il Cinema? Provate ancora passione o è cambiata qualcosa?
Al Pacino: Come i Sei Personaggi in cerca di autore di Pirandello, sono sempre alla ricerca di un ruolo nuovo, interessante. Mi sento soprattutto un attore di teatro che è una grande risorsa,
cui spesso vado ad attingere. Anche se non posso essere paragonato ad Orson Welles, mi piace lavorare nel Cinema, perché è giovane ed originale.
De Niro: Non sempre si trovano ruoli straordinari, ma mi piace sviluppare progetti, avere idee da elaborare, trovare il regista giusto. Il futuro arriva in fretta e bisogna sempre lavorare con grande impegno. Ma c’è sempre passione.