Il film di François Ozon affronta un tema che negli ultimi tempi, esce sempre più allo scoperto: l’omosessualità che secondo alcune teorie, è latente in ognuno di noi e che, il più delle volte, non viene percepita o non si manifesta in modo evidente.

 In questa storia, tre persone si rendono conto delle loro tendenze in situazioni diverse, ma provocate da un evento drammatico comune: la morte di una giovane donna, Laura, moglie di David e amica del cuore di Claire.
La perdita della sua più cara compagna di giochi, di scuola, di vita, getta Claire in uno stato di profonda prostrazione che si riflette nel lavoro e nella sua vita di coppia con Gilles.
Dopo giorni di lacrime e di disperazione, la giovane donna si reca in visita al marito di Laure che vive con la bambina di pochi mesi avuta da Laure e che vuole allevare da solo, in perfetta solitudine.

La scoperta di un impensabile segreto metterà in discussione tutta la vita di Claire facendole iniziare un lungo percorso di bugie, sotterfugi e stravaganti iniziative che l’allontaneranno sempre di più da suo marito il quale, nel contempo, non disdegnerà di riscoprire tendenze sessuali nascoste.
Il tutto, in una girandola di situazioni provocanti, fuori dalla norma, spesso divertenti ed impensabili, con un finale a sorpresa che, probabilmente, risulterà liberatorio per i protagonisti.

Ma a quale prezzo?

 Gli interpreti: Romain Duris, Anais Demoustier, Raphael Personnaz, sono tutti all’altezza della situazione e molto convincenti nei loro difficili ruoli.

 Si parla spesso di famiglie allargate, di adozioni gay e quant’altro in una società sempre più aperta e comprensiva, ma nessuno può prevedere quali conseguenze, nel tempo, potranno subire i figli in un mondo che ormai ha perso ogni limite morale e in cui aumentano di giorno in giorno, la violenza, la droga, il bullismo, la prevaricazione e la mancanza di rispetto per il prossimo.

Un film provocatorio che farà discutere: da non perdere.