Giungono a Roma Colin Firth e Taron Egerton protagonisti dell’ultimo film di Mattew Vaughn “Kingsman. Con loro i Take That che hanno composto il tema musicale del film.

 Si tratta di una pellicola di grandi effetti visivi e di scene spettacolari, sullo stile di 007 e di Mission Impossible. Una storia complicata di spionaggio tratta da un libro di fumetti, che vede arruolato in un’ agenzia segreta un ragazzo di strada contro un’organizzazione diretta da un genio distorto della tecnologia che minaccia di provocare la morte delle masse popolari per salvare il nostro pianeta sovrappopolato.

 Le scene si susseguono incalzanti e mozzafiato con lotte e scontri travolgenti sullo sfondo di immensi laboratori futuristici e di tecnologie inimmaginabili.
Non mancano le battute ironiche e divertenti e personaggi caratteristici che sdrammatizzano la tensione degli eventi, tutti eccezionali, e basati su elaborazioni fantastiche di grande interesse.

 Il film uscirà nelle nostre sale il 25 febbraio.

 Chiediamo a Colin Firth le sue impressioni sull’analogia evidente con James Bond
 Ci risponde che, fin da bambino, sognava di fare l’agente segreto. Il suo personaggio, Harry, è il classico gentleman inglese che sente vicino allo 007 interpretato da Roger Moore. Si tratta, secondo lui, di una spystory cinematografica, teatrale e comica allo stesso tempo.

 Gli domandiamo poi se, nel mondo attuale così insicuro, possano esistere organizzazioni spionistiche, come nel film
 Ci dice che Kingsman è semplicemente una favola ispirata al mondo di re Artù, quando esisteva una netta differenza tra bene e male. Personalmente, sarebbe spaventato se, oggi, esistessero tali organismi che dispongono di armi e di programmi di distruzione.

 Chiediamo al giovane Taron Egerton quanto può essere realistico il film.
 Ci risponde che si tratta di una storia teatrale che va oltre l’umano, colorata, gioiosa e che si ispira ad altre pellicole del genere e quindi irreale.

 Ai Take That chiediamo come hanno realizzato il brano dei titoli di coda e come sono stati contattati dal regista.
 Gary Barlow ci dice che Mattew Vaughn li ha interpellati all’inizio della lavorazione ed è poi rimasto entusiasta della loro musica.

 A proposito della tecnologia moderna , Taron ci rivela che, secondo lui, si tratta di un settore non ancora regolato e che può rivelarsi dannoso, se eccessivo.
 Colin, invece, ammette che conosce poco i social Network e non usa molto il web che giudica utile come strumento di informazione e di democrazia, ma che può nascondere dipendenza e pericolo.

 Gli chiediamo poi se, nella pellicola ci sono riferimenti ai recenti episodi di terrorismo.
 Ci risponde che non sarebbe stato possibile alcun accenno, dal momento che il film è stato girato lo scorso anno…In ogni periodo della storia c’è il contrasto tra bene e male e in questo film, i due settori sono nettamente distinti.

 Circa il personaggio di Harry, egli conferma che si tratta di un vero gentleman che non perde mai la calma, un mix tra Harry Palmer, Bond e Le Carré.

 A proposito di calma, gli chiediamo se, nella vita di tutti in giorni, gli capita di spazientirsi.
 Soltanto qualche volta, come, ad esempio, quando devo giudicare gli Arsenal che seguo da vario tempo nelle loro performances…

 Chiediamo, infine ai due attori come si sono preparati per le scene di lotta, spesso acrobatiche.
 Taron ammette di essersi dedicato intensamente ad esercizi continui in palestra che ha continuato ad eseguire quotidianamente durante la lavorazione, secondo le rigide richieste del regista.
 Colin confessa di aver seguito dei corsi di allenamento più vicini alla danza che allo sport, ma, comunque, il risultato è stato ottimo.

Termina qui la nostra intervista in attesa dell’uscita del film che, certamente, entusiasmerà il pubblico più vario di spettatori.