Andrà in onda domenica 30 e lunedì sera la fiction dedicata ad Enzo Tortora, vittima di un caso giudiziario che fece grande scalpore. Un uomo innocente, giunto all’apice del successo, condannato e costretto al carcere per un errore di lettura di un nome riportato sull’agenda della donna di un camorrista….

IL CAST

 Assolto con formula piena, dopo quattro anni di prigione e sofferenze, fu nominato deputato europeo e rinunciò all’immunità prevista, in nome di un forte ed innato senso di giustizia che lo caratterizzò per tutta la vita. Ora, la drammatica storia di questo “uomo perbene” ritorna in TV nella regia ed interpretazione di Ricky Tognazzi, affiancato da attori eccellenti quali: Bianca Guaccero nel ruolo di Francesca Scopelliti, Carlotta Natoli (Anna Tortora), Eugenia Costantini (Silvia Tortora), oltre ad Enzo de Caro, Thomas Trabacchi, Luigi La Monica, Francesco Venditti e altri ancora.

 Tognazzi ci conferma la difficoltà del suo ruolo, non tanto per la somiglianza fisica, ma per l’impegno di dover interpretare una persona così impegnativa moralmente e psicologicamente e che destò a suo tempo tanta ammirazione, ma anche delle critiche ingiuste ed ingenerose.

 Chiediamo alla produttrice Paola Lucisano se hanno avuto contatti con la famiglia Tortora.
Ci risponde che hanno parlato del loro film basato sul libro di”Applausi e sputi” di Vittorio Pezzuto con le figlie del grande presentatore che, pur escludendo qualsiasi tipo di strumentalizzazione della storia, hanno consigliato alla regia di leggere anche il testo di Anna Tortora “Fratello segreto”, un libro che descrive in maniera sincera e appassionata tutta la verità.

 E proprio la figura della sorella Anna, interpretata da una straordinaria Carlotta Natoli, domina l’intera storia della fiction. E’ lei che nella vita e nel racconto segue con affetto le vicende del fratello, consigliandolo e restandole sempre vicino con grande dedizione.

L\’ARRESTO DEL PRESENTATORE

 Bianca Guaccero, nel ruolo della Scopelliti, ci confida di essersi impegnata al massimo, anche se non aveva avuto ancora il piacere di incontrare la donna che restò sempre accanto a Tortora, anche nei momenti più difficili e tormentati della sua breve esistenza.

 La vita nel carcere è descritta in maniera efficace e purtroppo realistica e riesce a mettere in rilievo tutto il dramma e lo sconforto di prigionieri che si trovano obbligatoriamente a convivere in una piccola stanza, senza alcun minimo confort e rischiando spesso di morire.

 A tale proposito, vengono sottolineati nella fiction, tutto il coraggio, la generosità e la sensibilità di Enzo Tortora, un uomo che riuscì a sopportare con estrema dignità un’immensa ingiustizia che lasciò il segno sulla sua salute e sopravvivenza.

TOGNAZZI-TORTORA

Il racconto di questa vicenda che rivivremo nelle due serate di RAI 1 colpirà certamente le nostre coscienze e ci indurrà a riflettere su vari temi: primo tra tutti, la tanto auspicata e mai realizzata riforma del sistema carcerario che, attualmente, rappresenta una “vergogna” della nostra nazione.