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ANTEPRIME CINEMA: ACAB


mercoledì 25 gennaio 2012 di Silvana Carletti

Argomenti: CINEMA, Film


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Il film di Stefano Sollima è un ritratto spietato della realtà che si vive ogni giorno, data la violenza diffusa nelle nostre città dovuta a mancanza di valori, disagi di ogni genere, ingiustizie cui siamo costretti a convivere quotidianamente. Tale tipo di violenza che vede protagonisti soprattutto i giovani , deve essere affrontata e combattuta dalle forze dell’ordine che spesso si trovano in gravi difficoltà di mezzi e di operazioni.

I “celerini” sono poliziotti in prima linea, quelli che si battono contro rivolte, occupazioni, sommosse e rischiano la propria incolumità senza alcun riconoscimento, ma solo per spirito di squadra, per un senso di rivalsa verso chi se la prende con i più deboli ed indifesi.
Il nome ACAB deriva dal motto degli skinhead degli anni Settanta (All cops are bastards)ed è divenuto un richiamo universale alla guerriglia nelle città, nelle strade, negli stadi.
I poliziotti Cobra, Negro e Mazinga sono uniti da un codice d’onore intoccabile che non solo permette loro di difendersi l’uno con l’altro, ma anche di coprirsi vicendevolmente. La loro ferrea fratellanza verrà scossa dall’arrivo del giovane Adriano che metterà in discussione regole e metodi. Sullo sfondo, la periferia romana violenta e crudele, gli stadi, le vendette e le spedizioni punitive con scene di una veridicità davvero palpabile. Inoltre, le vicende personali dei protagonisti si intrecciano agli episodi di lotta armata e ci fanno riflettere sulle enormi difficoltà che incontrano continuamente i nostri tutori dell’ordine, malpagati e spesso messi sotto accusa.
Non mancano i riferimenti al G8 di Genova e alla morte di Gabriele Sandri con tutti gli interrogativi in sospeso che ancora sussistono…

Il film interpretato da Pierfrancesco Favino, Filippo Nigro, Marco Giallini, Andrea Sartoretti, Domenico Diele è molto incisivo e spesso crudele, ma anche ricco di sfumature, di sentimenti spesso repressi, ma che è soprattutto un invito al riconoscimento da parte di tutti verso chi combatte a volte con la propria vita, contro l’odio e la prepotenza di gruppi appartenenti ad una società esasperata e senza ideali.

 

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