Due generazioni a confronto in un clima di tristezza, lutto, malcontento e delusione.
Eppure, negli anni ’60 si viveva meglio. Con meno consumismo e con più valori morali, con allegria, con semplicità e rispetto per la vita degli altri…
Il film di Cristina Comencini è un ritratto amaro di due realtà uguali e diverse assieme. Le madri ( Margherita Buy, Isabella Ferrari, Marina Massironi, Paola Cortellesi) sono quattro amiche con caratteri e situazioni familiari e personali differenti.
Le figlie(Carolina Crescentini, Valeria Milillo, Claudia Pandolci, Alba Rohwacher) rivivono, più o meno, gli stessi problemi delle loro mamme, forse con più superficialità e leggerezza, ma con la stessa incertezza e difficoltà di vivere.
Un film amaro, la cui storia ha calcato il palcoscenico con successo e che ora diventa film.
Perfetta l’ambientazione curata nei particolari e ottima l’interpretazione di tutto questo universo femminile, in cui l’uomo non appare mai.
Trionfo del femminismo? Direi proprio di no. Certamente un quadro realistico, a volte ironico, di una società in cui la donna si afferma sempre di più, molto spesso, però, a sue spese.
Piacerà alle madri di oggi e, forse meno, alle figlie che si riconosceranno sicuramente, nelle vicende e nei caratteri delle giovani protagoniste.
Cristina Comencini, figlia del regista Luigi, si è imposta, da anni, nel mondo cinematografico con vari film di successo, tra cui “La bestia nel cuore” che fu candidato al Premio Oscar.
Anche in questo ultimo lavoro, rivela di aver saputo cogliere momenti di intensa drammaticità con sincero coinvolgimento, regalando agli spettatori emozioni non comuni.
SILVANA CARLETTI