L’angoscia del Cardinale Melville è comune a tanti uomini che si rendono conto di non poter accettare un impegno importante e di estrema rilevanza per mancanza di sicurezza e per paura di non essere all’altezza di tale responsabilità.

Moretti affronta questa nevrosi con estrema sensibilità e in modo leggero e persino divertente, pur non nascondendo la difficoltà di vivere, o meglio di sopravvivere, a tanto disagio.

Nel film Moretti interpreta il ruolo di un celebre psicanalista, chiamato d’urgenza dai Cardinali per cercare di far superare al nuovo Papa la grave difficoltà psicologica che lo ha investito. Michel Piccoli è il protagonista, bravissimo come sempre ed estremamente idoneo al personaggio.

Attorno a questa vicenda, il Vaticano, con i suoi riti, i cerimoniali, i concili : un mondo segreto e misterioso ai più che viene svelato nei particolari e descritto mirabilmente.

Chiediamo a Moretti quale sia la vera location del film
 Ci risponde che le scene sono state girate soprattutto a Palazzo Farnese, a Villa Lante della Rovere, a Villa Medici e nella Reggia di Caserta. Alcuni luoghi quali la Cappella Sistina sono stati ricostruiti a Cinecittà.

Quale è stata l’origine di questo film?

 In genere, non faccio molti film; dopo l’esperienza triennale del Festival di Torino, ho pensato a questa storia e ho proposto a Domenico Procacci una collaborazione che ha accettato volentieri. Mi sono recato poi a Parigi per incontrare Michel Piccoli che mi è sembrato subito molto adatto al ruolo di protagonista.

Hai mai pensato alle reazioni del Vaticano, se vedranno questo film?
 Non mi interessano le reazioni del pubblico in genere. Non lo vedo come un problema.

Secondo te, il protagonista sente di più la fragilità verso il mondo o verso le regole della Chiesa?
 Ho voluto raccontare un personaggio debole, inadeguato al ruolo, all’interno di una commedia. Penso,però, che ogni cardinale si senta impreparato di fronte ad un’enorme futura responsabilità.

Quanto c’è di te nel tuo personaggio?
 Volevo fare un film diverso, insolito. La psicanalisi ritorna spesso nei miei lavori:dovrei chiedermi il perché…

Perché la scelta di Cecov ed, in particolare, del “Gabbiano”?
 La scelta di Cecov ci è sembrata la più adatta ad esprimere un problema esistenziale così profondo.

Si nota una simpatia da parte tua per i Cardinali ed un’affettuosità palpabile. E’così?
 E’ vero; ci siamo immersi nel loro mondo e ho voluto rappresentare una nota divertente con la partita di palla a volo che comprendeva tutti i continenti. Alcuni cardinali erano interpretati da comparse che se la sono cavata bene.

Ci sono dei riferimenti a Papa Woityla?
 Certamente nei titoli di testa sul funerale e nell’amore del protagonista per il teatro.

Una curiosità: i titoli dei giornali che appaiono nell’edicola a Trastevere erano veri o li avete creati voi?

 Li abbiamo inventati noi, divertendoci molto.

Salutiamo Nanni Moretti e il suo cast, tra cui Margherita Buy, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Camillo Milli, Ulrich Von Dobschutz , augurando al celebre regista una giusta affermazione al Festival di Cannes, ove “Habemus papam” sarà in concorso.