“La Rafle” ripercorre in maniera drammatica e commovente la strage di Ebrei avvenuta nel settembre 1942 a Parigi, quando migliaia di persone furono deportate e poi uccise dai tedeschi.
Ciò che colpisce maggiormente e rappresenta il tema dominante, è che non solo gli adulti furono sterminati dalla follia nazista, ma anche centinaia di bambini costretti a lasciare dapprima i propri genitori e poi a seguirli nei forni crematori.
Il film ripercorre il tragico excursus iniziato una mattina d’estate, dopo la chiusura delle scuole e proseguito in un crescendo di paura, tensione, dolore e crudeltà.
Come afferma la regista, i fatti sono assolutamente veri, provati da testimonianze, foto e racconti.
La novità storica del narrato è che, per la prima volta, viene messo in evidenza il collaborazionismo francese che fu comune anche ad altre nazioni, ma venne sempre nascosto o negato.
Oggi, la verità dei fatti è, purtroppo, poco nota; da un’indagine della stessa regista, in Francia, soltanto pochissimi ragazzi conoscevano gli eventi e, dopo l’enorme successo del film, molti giovani (che hanno rappresentato la maggioranza degli spettatori) hanno potuto comprendere e giudicare il passato comune.
“Vento di primavera” mette in rilievo, inoltre, l’enorme contrasto tra l’incosciente frivolezza dell’ambiente Hitleriano e la drammaticità e la sofferenza degli Ebrei e delle loro famiglie, costretti ad abbandonare tutto, in attesa di una morte “organizzata” certa ed inevitabile.
L’orrore per gli avvenimenti descritti è a fior di pelle: gli attori, ottimi, da un imprevedibile Jean Reno, a Mélanie Laurene, a Gad Elmanech, a Raphaelle Agogué aggiungono forza e convincimento ad una delle pagine più tristi e sconvolgenti della nostra memoria.
Un film per le scuole, come sottolineava il vice Rabbino di Roma alla conferenza stampa di presentazione, che aiuterà a riflettere e a migliorare la coscienza di tutti.