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Grande ritorno a I CONCERTI nel PARCO

per EDUARDO DE CRESCENZO,
lunedì 10 luglio 2023 di LAURA TESTA

Argomenti: Teatro


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A Roma la voce stupefacente dell’artista, che disegna con naturalezza ogni stato d’animo e la sua inseparabile fisarmonica, narrano una Napoli poetica, colta, intrisa di sentimento e lontana da ogni folclore.

Domenica 9 luglio, alla Casa del Jazz, per “I Concerti nel Parco”, in prima a Roma si è svolto “Avvenne a Napoli” Passione per voce e piano, lo spettacolo, tratto dal Cd + Libro omonimo pubblicato da Betty Wrong Edizioni musicali e La nave di Teseo, che segna il ritorno di un grande artista come Eduardo De Crescenzo, accompagnato da Julian Oliver Mazzariello al pianoforte.

Eduardo De Crescenzo, dopo le interpretazioni poetiche degli chansonniers italiani e napoletani che a inizio del XX secolo s’ispirarono all’esistenzialismo francese, il cimentarsi nel ritmo serrato del vocalizzo scat scoperto nell’adolescenza nei locali americani sul porto di Napoli, le suggestioni del Mediterraneo ispirate dai vicoli della sua città, interpreta per la prima volta la Canzone Classica Napoletana del periodo tra il 1800 e il 1950. Fenesta vascia, Era de maggio, Luna nova, ‘A vucchella, I’ te vurria vasa’, Uocchie c’arraggiunate, Voce ‘e notte, Passione, Serenata napulitana, Silenzio cantatore, Maria Mari’: sono perle del repertorio che ha contribuito all’evoluzione della sua personalità musicale in quello stile unico che lo rende un artista riconoscibile, un napoletano riconoscibile.

Un progetto voluto per raccontare alle nuove generazioni un miracolo che avvenne a Napoli, quando musicisti pregevoli e grandi poeti intrecciarono i loro talenti e la canzone si fece Arte, quando inventarono la forma canzone così come la pratichiamo ancora oggi, dove si evidenzia la figura dell’interprete su quella del cantante. Non ultimo, per rendere omaggio al suono e allo stile di autori lontani che hanno inventato la canzone e che hanno magnificato la melodia italiana in purezza.

Come in una macchina del tempo, alla ricerca del suono perduto, Eduardo e Julian, trasportano l’ascoltatore nelle atmosfere di un mondo artistico incantato che raccontò in versi e in musica, la bellezza della città e il suo umano sentire. Regina della serata è stata la fisarmonica di Eduardo, che da sempre ispira il suo canto, strumento che diventò popolarissimo in quel tempo, a suggellare l’enorme successo di quella Canzone d’Arte, esclusiva e colta, che pure riuscì a penetrare nelle case di tutti. Cerca “il suono perduto”, Eduardo, il suono che doveva avere la canzone napoletana nel suo tempo, prima che venisse sopraffatta da mille rifacimenti insensati, da mille fraintendimenti culturali.

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Eduardo De Crescenzo

Cantante e interprete, musicista e compositore colto e appassionato, avvia un lavoro di ricerca storica e musicale. Scava negli spartiti, dietro gli spartiti, per cogliere le intenzioni stilistiche di una generazione di artisti rivoluzionaria che inventò la forma “canzone” così come viene praticata ancora oggi in tutto il mondo, che innovò le tecniche del Belcanto Operistico e segnò la nascita “dell’interprete” che unisce al canto la capacità di far vivere i versi dei grandi poeti che scrissero questo repertorio.

Il viaggio magico è stato accompagnato al pianoforte dal talentuoso e internazionale Julian Oliver Mazzariello, anglo-italiano, originale ed eurocentrico, come lo fu la Napoli di allora, meta ambita dagli artisti di tutto il mondo, la città dei quattro Conservatori, faro di riferimento della cultura europea. Un omaggio musicale di pregio che ha restituito in pieno lo spirito autentico di quel tempo in tutta la sua insuperata modernità e che libera alcune perle di questo repertorio dalle croste del tempo, da contaminazioni inopportune, per restituirle all’atemporalità dei classici.

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Julian Oliver Mazzarriello

Inoltre, ha introdotto all’ascolto Federico Vacalebre, giornalista, critico musicale napoletano, autore di “Storie del Canzoniere napoletano” – libro la cui prefazione, dello stesso De Crescenzo, racconta la genesi di “Avvenne a Napoli” Passione per voce e piano. "Avvenne a Napoli" è l’omaggio che Eduardo De Crescenzo, nel pieno della sua maturità espressiva, ha voluto rivolgere alle sue radici culturali. Rilegge la canzone classica napoletana dai suoi esordi, intorno al 1800, fino al 1950, quando con lo sbarco degli alleati americani arriverà in Italia il jazz e la musica cambierà per sempre. La sua voce iconica affronta magistralmente, per la prima volta, 20 grandi classici di “un repertorio che gli appartiene per DNA”, come dice lo stesso Vacalebre.

 

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