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Rubrica: Note redazionali


Articolo pubblicato da Deutche Welle DW-WORD Italien 22.5.2008


lunedì 26 maggio 2008

Argomenti: Mondo
Argomenti: Opinioni, riflessioni
Argomenti: Politica
Argomenti: Kirstin Hausen DW

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Stampa libera in Italia o strumento di propaganda dei politici?

Museruola per giornalisti in Italia – e non si difendono!

La libertà di stampa in Italia è in cattiva salute: un giornalista denuncia pubblicamente il passato mafioso di un politico e si trova per questo criticato. Molti altri giornalisti preferiscono quindi non immischiarsi. Il moderatore televisivo Fabio Fazio conosceva il rischio quando ha invitato il giornalista Marco Travaglio come ospite alla sua trasmissione. Travaglio non ha peli sulla lingua e mai si tira indietro quando si tratta di una discussione critica con i politici italiani. Così ha detto pubblicamente in televisione ciò che tutti da sempre sapevano: vent’anni fa il presidente del senato Renato Schifani faceva affari con un boss della mafia.

Al contrario di Travaglio però altri non ne parlano – e sicuramente non ne parlano pubblicamente. Perciò non è stato il fatto degli affari mafiosi che ha causato scandalo in Italia, ma il fatto di averlo portato in un dibattito pubblico.

Molte persone non vogliono avere problemi con Berlusconi.

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Il moderatore Fabio Fazio
Anch’egli preferisce non far arrabbiare Berlusconi

Già durante la trasmissione, addirittura durante la stessa intervista a Travaglio, Fabio Fazio ha preso le distanze, guardando imbarazzato nella telecamera, come se cercasse un contatto visivo diretto con Silvio Berlusconi, per chiedergli scusa. Si sa che a Berlusconi non piace per niente sentir parlare di queste verità scomode sugli amici di partito come Schifani, politico siciliano di Forza Italia. Ed anche i politici di altri partiti si infervorano ogni giorno nei dibattiti televisivi e nei giornali su questa faccenda.

Il vero scandalo è stato relegato in secondo piano: cioè il fatto che il presidente del Senato, fresco di nomina, nel passato gestiva insieme al boss mafioso Mandalà, più tardi condannato, l’agenzia assicurativa Sikula Broker. Inoltre Schifani ha lavorato come consulente esterno per il consiglio comunale di Villabate, vicino a Palermo, che è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Invece è Travaglio che è stato messo alla berlina per averne parlato pubblicamente.

I politici si appoggiano l’un l’altro contro i giornalisti

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Renato Schifani
In fondo dovrebbe essere criticato dei suoi passati affari di mafia

La televisione di stato RAI, che ha trasmesso live la conversazione con Travaglio, si è già pubblicamente scusata con Schifani – con grande soddisfazione dei partiti di governo. Tra gli altri anche Giovanna Melandri, responsabile per la comunicazione nel gabinetto ombra dell’opposizione, ha dichiarato la sua soddisfazione. Nessuno nel partito di Veltroni ha preso le difese di Travaglio.

Il giornalista è abituato da sempre ad attacchi di questo tipo. Perciò non si preoccupa di queste critiche poiché sa di non diffondere bugie. “Sono giornalista e non m’importa di ciò che i politici dicono di me. I giornalisti devono informare sulle verità ed è quello che io ho fatto.”

Travaglio ha un’etica professionale che molti giornalisti italiani sembrano aver perso da tempo o forse è stata loro tolta. Travaglio ritiene sia una tragedia che i giornali attualmente scrivano quello che la televisione ha riportato il giorno precedente. Infatti le notizie alla TV sono controllate dai politici -commenta Travaglio- che con l’aiuto dei loro organi di controllo mettono la museruola alla libertà di stampa ed i giornalisti lo sanno e si comportano di conseguenza.

Gli italiani si interessano poco

La censura non si rende necessaria se alcuni temi non vengono trattati in partenza perché i giornalisti temono seccature. Contemporaneamente si può osservare un certo intorpidimento nella società italiana. Molti italiani non ne vogliono sapere quando si tratta della coscienza non troppo pulita dei politici italiani. Lo scrittore Nanni Ballestrini la chiama una “dettatura morbida”. Già fin dall’inizio dell’era Berlusconi, dice Ballestrini, essa riguarda tutta la società.

Sempre secondo Ballestrini, Travaglio ha detto qualcosa che non è una novità e che si può verificare. “Ma nessuno controlla perché agli italiani è indifferente. Al contrario: se un politico si comporta in questa maniera allora è furbo e lo si ammira. Così anche il fascino di Berlusconi risulta dal fatto che ha tanti processi pendenti” - dice Ballestrini.

Nonostante ciò a Berlusconi non piace sentir parlare nei media di questi processi. Nei canali televisivi di sua proprietà basta una telefonata per impedire dei notiziari critici. La sua influenza sulla televisione statale RAI non è ancora così diretta, ma è ugualmente percettibile. Infatti in Italia sono i partiti di governo che mettono i loro candidati desiderati nelle posizioni dirigenziali. Presto ci sarà una tornata di nuove nomine..

Kirstin Hausen

P.S.

Articolo originale in tedesco http://newsletter.dw-world.de/re?l=evyhjmIf6spg4I1

Traduzione di ninotschka


 



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