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RENZI: UNA GRANDE OCCASIONE PERDUTA

Come ti cucino un avversario
mercoledì 7 dicembre 2016 di Silvana Carletti
Poteva essere il leader ideale: giovane, ricco di entusiasmo e voglia di fare, grande comunicatore, esperto di varie soluzioni economiche, padre di famiglia esemplare, eppure...... Dopo l’enorme successo ottenuto alle elezioni europee ove Matteo Renzi, fino allora sconosciuto, riuscì ad ottenere un risultato inaspettato e mai raggiunto prima da un partito che vedeva in lui la rinascita del nostro Paese distrutto da 20 anni di disastroso governo berlusconiano, ebbe inizio (...)


In risposta a:

RENZI: UNA GRANDE OCCASIONE PERDUTA

venerdì 9 dicembre 2016

RENZI:UNA GRANDE OCCASIONE BUTTATA.
Mio cara Direttrice sono parzialmente d’accordo con lei. E’ certamente una grande occasione persa ma è sicura che sia stato solo Renzi a buttarla via? Io non lo credo. Tutta questa vicenda è segnata da contraddizioni clamorose che ciascuno interpreta in modo selettivo evidenziandone solo quelle che gli fanno comodo. Mi spiego. Quante volte ha sentito sostenere che il paese necessita di riforme istituzionali per mettersi al passo con gli altri paesi europei anche più poveri del nostro ma con migliore produttività? Io migliaia. Quante altre volte avrà sentito, e magari anche convenuto, che l’ideale sarebbe di farle con il consnso e la collaborazione di tutti? Io migliaia Oggi leggo che anche lei considera la ricerca di una intesa con quella di Berlusconi che era la principale componente della opposizione la colpa imperdonabile di Renzi. Ma insomma questa benedetta riforma è un peccato mortale che va fatto da solo o con altri?
Quante volta avrà sentito esprimere da tutte le opposizioni il desiderio, peraltro legittimo, di mandare a casa Renzi? Brunetta lo invocava tuttu i giorni la mattina prima di colazione e la sera fra le preghierine: Bene, ora che Renzi lo ha prima promesso e poi si è puntualmente dimesso non va bene nemmeno questo. Ora è divenuto un irresponsabile che viene meno ai suoi doveri verso il paese. Quali doveri se al contempo si afferma che la gente lo ha cacciato non per esprimere una valutazione sulla proposta di riforma di cui non le importa nulla ma il malcontento e la sofferenza per le condizioni di disagio in cui versa? E se è Renzi il responsabile che deve scontare tutte le sue colpe le vogliamo ancora perpetuare queste condizioni? Liberiamolo finalmente questo popolo!
Il nuovo governo dovrà solo gestire l’ordinaria amministrazione, lo può fare chiunque, persino Gigino. Non ci saranno problemi a trovare magari sulla rete un’altra Virginia che risolva al meglio ogni nostro problema come del resto abbiamo verificato al comune di Roma.
Parlando poi delle cose di casa nostra, intendo la sinistra, vogliamo affrontare una buona volta il nodo di cui nessuno parla, vogliamo fare una lastra alla metastasi al cuore che la mina dal tempo di Togliatti? E’ arrivata l’ora di finirla con il mito della egemonia dei comunisti sul suo pensiero e sulla sua cultura. Una volta i riformisti potevano essere fucilati, ora quei bei tempi sono passati ma si fa comunque quel che si può: vanno marcati a uomo. Lo ha osservato lei stessa che la riforma di Renzi somiglia a quella di Berlusconi ma Berlusconi non partecipava alla commissione bilaterale assieme a D’Alema? Le dice nulla il fatto che le stesse cose dette da D’Alema sono proponibili e dette da Renzi siano perversioni mentali? Quando ci leveremo questa stupida catena dal piede? Il novecento è finito ormai da sedici anni.
Lei mi insegna che il termine compagno definisce colui che condivide il pane con te, ossia la tua vita, le tue lotte, le tue gioie e le tue sofferenze. Chi esulta, brinda e sghignazza alla sconfitta comune dopo aver costantemente, per tre anni, osteggiato qualsiasi iniziativa della comunità alla quale appartiene saltellandone dentro e fuori a seconda delle circostanze non è mio compagno. La pretesa di dirigere un partito politico imponendo la volontà di solo due persone su dieci non mi si venga a raccontare che sia l’essenza della democrazia.



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