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Rubrica: MUSICA E SPETTACOLO

LE VELE SCARLATTE

di Pietro Marcello
venerdì 13 gennaio 2023

Argomenti: CINEMA, Film

Dal libro al film.

Le Vele Scarlatte, di Pietro Marcello, s’ispira all’omonimo libro del russo Alexander Grin scritto nel 1923 ed è ambientato nel periodo tra le due Guerre mondiali, caratterizzato da molti cambiamenti.

Il romanzo di A. Frin viene così descritto da Editori Riuniti: “Le Vele Scarlatte è un classico racconto avventuroso di amore e speranza nella bellezza dei propri sogni. Scritto dal russo Alexander Grin nel 1923, racconta la storia immaginaria di una ragazza, orfana di madre fin dalla più tenera età, che crebbe accudita dal padre, un marinaio che rinunciò a navigare per crescere la sua bambina e che si guadagnava da vivere costruendo modellini di navi. Questo delizioso romanzo infonde nei lettori, sia adulti che giovani, speranza e una rinnovata fede nella bellezza dello spirito umano.

Da questo romanzo è nata la consuetudine del Festival delle vele scarlatte che si celebra a San Pietroburgo lungo il bacino del fiume Neva.I racconti di Grin suscitano negli uomini il desiderio di una vita varia, piena di rischio, di audacia e di quel «senso del sublime» proprio dei ricercatori, dei navigatori e degli scopritori di nuove terre. Dopo aver letto i racconti di Grin viene voglia di visitare tutto il globo terrestre, non i paesi da lui fantasticati, ma quelli veri, reali, pieni di luce, di boschi, del brusio multilingue dei porti, di passioni umane e di amore (…)

Si dice che i soggetti trattati da Grin sono di genere avventuroso. Questo è vero, ma il soggetto avventuroso per lui è solo l’involucro in cui si cela un contenuto più profondo. Bisogna essere ciechi per non vedere nei libri di Grin l’amore verso l’uomo. Grin non è soltanto un magnifico descrittore di paesaggi e un maestro nel suo genere, ma anche un sottilissimo psicologo. Egli parla dell’abnegazione, del coraggio, dei tratti eroici insiti negli uomini più comuni. Parla dell’amore per il lavoro, per il proprio mestiere, dell’inesplorata potenza della natura. Infine, ben pochi hanno scritto in modo così puro, delicato e commosso sull’amore per la donna, come ha fatto Grin”.

Il film liberamente ispirato a tale libro, racconta con alcune varianti la storia di un soldato, Raphael (Raphaël Thiéry), che torna dalla Grande guerra al suo villaggio normanno dove purtroppo scopre che sua moglie Marie è morta lasciando una figlia, Juliette (Juliette Jouan). A lei il padre dedicherà tutta la sua vita, per lei diventerà falegname e bravo intagliatore, con l’aiuto di Madame Adeline, una vedova di buon cuore, che accoglie entrambi nella sua fattoria. Amante della musica e del canto, Juliette preferisce la solitudine e un giorno lungo le rive di un fiume una maga le predice che delle vele scarlatte la porteranno lontano dal suo villaggio e Juliette crede nella profezia. Purtroppo nel villaggio Juliette e Adeline (Noemie Lvovsky) non sono ben viste, poiché considerate come due streghe. Malgrado tutto ciò il film mette in risalto la speranza nell’attesa delle vele scarlatte predette dalla maga.

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LIBRO

Il film ha i toni di una fiaba e si concentra sul rapporto padre – figlia, legati da un amore semplice e toccante, nonché sul tema dell’emancipazione femminile, rivendicata con fermezza. Insomma un film che descrive un mondo ormai scomparso e una società che Juliette non accetta fino in fondo, femminista ante litteram alla quale la maga ha detto che "se sei una femmina soprattutto non tremare davanti al drago".

Il regista si attiene alla dimensione favolistica del romanzo avvalendosi della sceneggiatura di Maurizio Braucci, di Geneviève Brisac e Maud Ameline, ma fa uso anche di immagini di archivio che mostrano il ritorno dei soldati dalla guerra e la vita dei primi anni del ‘900. Primo film francese del regista, esso offre un’affascinante descrizione della Normandia del passato con il supporto della fotografia di Marco Graziaplena che crea immagini come dipinti, valorizzate dalle belle musiche di Gabriel Yared

Pietro Marcello, regista e sceneggiatore, nato a Caserta nel 1976, è autore di documentari e cortometraggi e di alcuni film, come Bella e perduta (2015), Martin Eden (2019)



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