Rubrica: TERZA PAGINA

UNA MANO TESA

Una breve riflesione per tentare di ascoltare meglio e di più!
mercoledì 4 febbraio 2009

Argomenti: Opinioni, riflessioni
Argomenti: Racconti, Romanzi

È un gesto semplice eppure impegnativo, sia che significhi il piacere di incontrasi sia che sottolinei la richiesta di aiuto; io vorrei soffermarmi sulle mani tese che quotidianamente ci chiedono denaro .

Non so voi, ma io mi sento quasi sempre in grande difficoltà, combattuto da un lato dal naturale desiderio di aiutare chi ha bisogno e dall’altro dalla constatazione che sempre più spesso quella mano tesa è frutto di un mestiere, quello di vivere alle spalle degli altri; purtroppo, nella quasi totalità dei casi prevale il fastidio di vedere troppe mani tese, il fastidio di non sapere discernere il gesto sincero, e per questo “importante”, da quello falso, costruito, ripetitivo.

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L’Arabo ed il Tempo
Olio su tela, 30x40cm

Madre TERESA di CALCUTTA, piccola donna vissuta accanto a milioni di persone spezzate dalla miseria, costante segno di concreta speranza e misericordia, diceva spesso :

NON PENSO, NON RIFLETTO, AGISCO, AGISCO E PREGO!

Anch’io, spesso, mi chiedo che fine abbiano fatto la sensibilità umana, l’atteggiamento di accoglienza, la solidarietà e che cosa rimane in un mondo che si nutre e si consuma solo nel presente, che sembra aver scordato la sua storia , il suo passato, che sembra nascere solo qui ed ora, nella legge del “tutto e subito”.

Martin Luther King diceva che quello che lo spaventava non erano le urla dei violenti, ma il silenzio degli onesti; sono parole che valgono ancora oggi e che non possono non interpellarci, non sollecitare riflessioni!

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PANE

Così come una mano tesa, anche “la fame”, quella oggettiva, concreta, sempre più presente e tangibile, accanto a noi, ci interroga; siamo quotidianamente a contatto con le nostre eccedenze alimentari, senza riuscire mai a rimetterci in discussione, a porre gesti tangibili e di speranza; eppure basterebbe poco, basterebbe anche solo guardarci intorno per scoprire sensibilità inaspettate, impegni gravosi, vite dedicate, lavoro quotidiano e gratuito verso i meno fortunati .

Dobbiamo riconoscere che ogni giorno incontriamo moltissimi volti sconosciuti, mani tese, gesti accennati, sentimenti inespressi, persone affamate, però raramente ci fermiamo a riflettere, addirittura non ci fermiamo neanche per tentare di capire; mi rendo conto, d’altronde, che questo tipo di pensieri può facilmente farci scivolare in un inefficace pietismo, in un buonismo irreale e dannoso; e allora? Cosa fare? Come relazionarci?

Non penso esista una risposta certa, né credo si possano avere ricette precostituite, che possano valere per tutti ed in ogni occasione, penso però che se riuscissimo a fare un po’ più di silenzio dentro di noi, se riuscissimo a dare libero sfogo alle nostre emozioni, se riuscissimo ad uscire da vecchi schemi pseudo-religiosi per ascoltare “di più e meglio”, probabilmente troveremmo la nostra risposta.

Le fotografie come i due dipinti che illustrano questa nota sono opera mia, quella qui sotto è stata scattata pensando proprio al silenzio ed alla vita……… il tramonto, il mare, la tenerezza di un gesto.

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MAGIA della Vita

Spero davvero che questa immagine rassereni (anche solo un pochino) il nostro cuore affaticato e che la nostra anima si apra all’ASCOLTO concreto di chi si avvicina a noi, chiunque esso sia!



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