Rubrica: PASSATO E PRESENTE

Non si tratta di audacia ma di irresponsabilità.

giovedì 1 novembre 2018

Argomenti: Politica

Sei mesi fa in Italia operava il governo Gentiloni e sebbene con tutte le difficoltà e tutti i problemi che sappiamo lo faceva in un clima di normalità e stabilità sia per quanto concerne la situazione interna che nell’ambito dei rapporti internazionali. Non è più così. La volontà popolare accompagnata forse da qualche altro fattore che sarebbe interessante indagare ha stravolto questa condizione generando una situazione nuova e totalmente diversa che con tutta la migliore volontà mi risulta difficile definire preferibile a quella precedente.

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Paolo Gentiloni-

Ormai qualche mese è trascorso, il fumo delle chiacchiere si va diradando e quel pochissimo arrosto che ci è stato consentito di vedere ci fornisce elementi sufficienti per cominciare ad esprimere qualche opinione basata su fatti e comportamenti concreti dei tre Re magi, largamente annunciati dai profeti televisivi e finalmente apparsi sulla scena di palazzo Chigi .accompagnati da grandi aspettative popolari suscitate probabilmente da un diffuso desiderio di cambiamento ma anche dalla promessa di copiose elargizioni di pepite d’oro a tutti i pastori e persino (questa la grande novità) a tutte le pecore di questa che è ormai una valle di lacrime.

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Luigi Di Maio e Matteo Salvini
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Giuseppe_Conte

Onestamente non posso affermare che i nostri eroi sul piano dell’attivismo mi abbiano deluso, anzi devo riconoscere come in realtà si siano agitati e dati da fare moltissimo, forse anche più del necessario, ma sul piano dei risultati devo dire che mi suscitano molte perplessità.

Sicuramente sarà anche capitato che la fortuna abbia talvolta, non sempre, aiutato gli audaci a realizzare imprese sovrumane ma non mi sembra questo un caso cui possa attagliarsi il famoso proverbio e dico questo non con la presunzione di saper prevedere al momento dov’è che andremo a sbattere e quale conclusione potrà avere questa brutta vicenda che stiamo vivendo, ma perché contesto che si possa parlare di audacia riferendoci a Di Maio o Salvini.

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Conte presidente

Quanto al giovane prof. Conte lasciamolo stare in pace, appartiene a una tipologia umana che non ha nulla da spartire con quelle degli altri due e la sua presenza è del tutto casuale.

.Di Maio. Un soggetto, che la sera accusa il capo dello stato di alto tradimento e vuole impiccarlo al più alto pennone della nave e la mattina dopo dice che scherzava, non è audace. Uno che la sera annuncia che qualcuno, ministro o alto dirigente ministeriale che sia, ha falsificato il testo di un disegno di legge e pertanto lui intende sporgere denuncia perché la giustizia faccia il suo corso, e la mattina successiva sempre con un sorriso smagliante sulle labbra dichiara che non lo farà più perché ha cambiato idea non si caratterizza per l’audacia ma per tutt’altre motivazioni che non trovo elegante precisare. Questa seconda sceneggiata è risultata comunque provvidenziale perché ha limitato le dimensioni di un osceno condono fiscale che sta molto a cuore a Salvini ed ai grandi evasori lumbard che supportano la lega.

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Matteo-Salvini-ministro degli interni e il famoso detto D’annunziano - Me ne frego

E ancora, Salvini. Il ministro che gestisce (chissà perché lui, trattandosi in realtà di materia di competenza del ministro degli esteri) anche i rapporti con l’UE distribuendo ‘me ne frego’ e invettive a destra e a manca ancor prima di conoscere le deliberazioni ufficiali degli organi preposti alla valutazione della nostra legge di bilancio, non mi sembra agisca da cavaliere intrepido senza macchia e senza paura ma piuttosto fa sorgere il dubbio che la risposta negativa più che temerla in realtà voglia provocarla. E mi chiedo il vero motivo di un simile comportamento di un personaggio che non sarà un fine diplomatico ma certamente neppure uno sciocco.



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