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Rubrica: PASSATO E PRESENTE

La carovana Zanardelli} (Marsilio, Venezia, 2008)

IL PREMIER VISITA LA BASILICATA

Tra storia e romanzo, Giuseppe Zanardelli nel 1901 - In tempo di campagna elettorale !
venerdì 29 febbraio 2008

Argomenti: Politica
Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Giuseppe Lupo

Giuseppe Lupo, autore di qualificati studi sulla storia letteraria italiana, si cimenta con La carovana Zanardelli (Marsilio, Venezia, 2008) su un famoso viaggio del premier che nel 1901, salito al governo, come espressione del liberalismo aperto alle sollecitazioni dei movimenti sociali, volle mostrare la propria attenzione alle condizioni di un Mezzogiorno, a lungo abbandonato a sé stesso, compiendo una visita ufficiale in Basilicata.

Il lungo racconto (e tale è perché di una forma di scrittura romanzata si tratta) mostra molti particolari sul comportamento degli amministratori e della borghesia locale, sulle manifestazioni pubbliche, rivela “debolezze” da parte dei rappresentanti delle istituzioni nonché gustose scenette della provincia meridionale, e si fa leggere con diletto per la sua prosa sbrigliata e pungente. Nello scorrere queste pagine il pensiero non può non andare al noto Viaggio elettorale di De Sanctis, il grande letterato che descrisse nell’omonimo libro le sue giornate nel corso di elezioni nelle quali era candidato per la Sinistra liberale in pieno post-risorgimento. E non si può inoltre non andare con il pensiero al precedente viaggio dello stesso Zanardelli in Basilicata nel 1878 – non citato – che aveva rappresentato un’autentica rottura, che quel ministro all’interno del primo governo di Sinistra, asceso al potere nel 1876, volle mettere in atto. E nella documentazione di tutte quelle carte esistenti all’Archivio di Stato di Brescia – si può prendere visione di come Zanardelli – al contrario dei goovernanti di oggi – provvedessi alle sue spese personali (ad es. l’acquisto di giornali ed altre esigenze minori), senza gravare sui fondi pubblici.

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Zanardelli a Rio Nero

Godibile – torniamo al romanzo di Lupo – le affettate gentilezze del ministro nei confronti delle belle signore (Z. era notoriamente un “libertino”, e di ciò proprio le carte sopra richiamate, danno eloquente testimonianza), le piccole manie dei personaggi locali, le preoccupazioni burocratiche, sino alla divertente descrizione di un complotto non portato ad esecuzione. D’altronde lo stesso autore ha curato la ricerca di materiale archivistico (da Roma a Potenza, a Brescia), che – combinato con la sua inventiva – dà luogo ad una rappresentazione gustosa dell’Italia minore di quel tempo.

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Giuseppe Zanardelli

Cogliamo tuttavia l’occasione per ricordare come il protagonista del romanzo sia stato il più avveduto sul politico italiano: negli anni del liberalismo – contestato dai conservatori di destra e di sinistra – ha provveduto ad abolire la pena di morte (non a caso aveva studiato in Toscana, dove quella “audace” scelta era stata compiuta, sull’orma di Beccaria, sin da prima della rivoluzione francese), ha introdotto nel codice penale il diritto di sciopero, ha allargato il diritto di voto, ha fatto passare nel Parlamento – proprio negli anni rievocati da Lupo – le prime leggi sulla previdenza sociale, il divieto di lavoro per i più piccoli, il sostegno al lavoro per le donne, tutte richieste queste avanzate da tempo nel “programma minimo” dei socialisti, e ha dato infine il primo avvio ad una politica estera non più subordinata alla Germania guglielmina. Inoltre non era amato dai cattolici perché richiamava spesso i prefetti all’applicazione rigorosa delle norme che limitavano l’attività e l’ingerenza della Chiesa. Non ne abbiamo avuto, né abbiamo oggi, altri ministri del genere.

L’autore – la cui narrazione ho molto apprezzato – mi scuserà queste divagazioni, che nulla intendono togliere alla qualità della sua opera creativa, e che sono naturalmente esterne al romanzo, ma l’argomento dal quale ha tratto lo spunto mi ha riportato alla memoria eventi storici poco noti.

P.S.

Il Governo Zanardelli è stato in carica dal 15 febbraio 1901 al 3 novembre 1903



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