Rubrica: COSTUME E SOCIETA’ |
I NASONI DI ROMA di
lunedì 17 luglio 2017
Un’estate torrida come questa non si riproponeva da anni e, con il caldo afoso, aumenta la necessità di bere acqua, non solo minerale e in bottiglia, ma anche quella che sgorga dalle fontanelle sparse nella nostra città e che rappresentano un punto di ristoro per chi si trova a camminare sotto il solleone. In questi giorni, si sente spesso parlare di “nasoni” per indicare queste sorgenti d’acqua, a volte a getto continuo e il cui nome provoca curiosità ed interesse. La loro nascita risale al 1800 quando il Comune di Roma pensò di costruire e spargere nella città fontanelle di ghisa decorate con una testa di drago, a portata di tutti. Il nome “nasone” dato loro dai Romani stava per indicare la forma ricurva del condotto idrico. Nella nostra città sono più di 2000 e si trovano in piazze e strade caratteristiche quali: Via delle tre Cannelle, Piazza della Rotonda, a Lungotevere, Via Giulia e così via. Successivamente, per contenere lo spreco d’acqua corrente, fu introdotto un meccanismo di chiusura che si rivelò, purtroppo, fallimentare e preda di vandalismo. Oltre ai nasoni, esistono in città fontanelle di vario tipo, spesso artisticamente elaborate e degne di nota. Non dimentichiamo che Roma è una delle città più ricche al mondo di acqua ed è veramente piacevole, anche per il turista, refrigerarsi presso queste sorgenti di acqua freschissima. Qualche esempio? La fontana degli artisti a Via Margutta, sormontata da pennelli e tavolozze, quella della Pigna a Piazza San Marco, quella dei Libri in Via dei Staderari, la fontana dell’Orso in Via Monte Brianzo, quelle delle Api, delle Tartarughe e delle rane e così via. Esse rappresentano un divertente itinerario per gli amatori di curiosità archeologiche a tutto campo. Diritti di copyright riservati |