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Rubrica: TERZA PAGINA

A che vale essere ricco, se poi rimani povero?

giovedì 19 luglio 2007

Argomenti: Sociologia

di Arturo Capasso

E’ una strana domanda, che forse non interessa. Non hai ancora capito che, con i tempi che corrono, anzi che volano, interessa sempre più apparire e perciò occorrono vagonate di euro.

E così pensi a crearti, quando sei ancora giovane e ti senti di conquistare il mondo, una solida base economica, con un sistema di vita alla moda ed opportuni rapporti sociali.

Anche se così fosse, che male ci sarebbe?

Sei passato attraverso una giungla - è vero – ma non hai risparmiato piante arbusti animali che potevi risparmiare e farli vivere ancora.

E’ stato, il tuo, un procedere come un carro armato, forte, spietato

Ma senza quel metodo non sarei andato lontano.

Bene, ora sei ricco, molto ricco. Non ti sei accorto che man mano diventavi sempre più povero.

Come sarebbe a dire?

Soffocavi sempre più quella fiammicella che pure avevi dentro di te; non la volevi più sentire. Non la sentisti più. Si creò intorno a te un cerchio di persone che ti cercavano ed erano addirittura orgogliose di averti fra loro e con loro.

Ma un altro cerchio si stringeva inesorabilmente e a volte - dopo esaltazioni fittizie – ti arrivava alla gola, non potevi respirare.

A che vale essere ricco, se poi rimani povero?

Ma il tuo caso è più grave: tu sei divenuto sempre più povero, il tuo cuore si è inaridito.

Potresti tentare di risalire la china, lentamente, con grande decisione.

Ne avrai la voglia e il coraggio?



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