Rubrica: TERZA PAGINA |
Il muro di BerlinoCronache di commissariato
di
mercoledì 1 marzo 2017
Argomenti: Racconti, Romanzi Commissario c’è qui un tale che vuole fare una denuncia.
Ho capito, è il cittadino che paga le tasse e protesta perché pure gli storni gliela fanno in testa. Si vede che ancora non s’è abituato. Lo faccia passare maresciallo, beviamo l’amaro calice. Buona sera commissario. Commissario lo prenda lei un provvedimento, io mi metto nelle sue mani.
Bene! Vedo che ci stiamo avvicinando. Così come? Mi racconti bene i fatti.
Sì signor commissario. Dunque, mi trovavo stamani a viaggiare sul tram numero otto che, data l’ora, era piuttosto affollato. Di mattina ci sale tanta gente, e quindi anche molte donne che vanno a lavorare. Sa, io adesso sono pensionato e ho tempo d’andare in giro, ma sempre coi mezzi perché in città è meno faticoso che guidare la macchina e tanto non ho fretta di arrivare. Le dico subito che per temperamento sono cordiale, e mi fa piacere scambiare due parole anche con persone che non conosco. Ho capito! Se poi sono donne, meglio ancora ...
Ma se si tratta di una donna, molto più volentieri!
Dunque stamani pareva a un certo punto che le cose si mettessero bene. Vedo salire, un paio di fermate dopo la mia, una donna che si faceva notare: capelli nerissimi, due occhi vivi che ti piantava in viso senza un’ombra d’esitazione, e un corpo piuttosto pienotto ma ancora attraente. C’era, sì, un po’ di gente in vettura ma neanche poi tanto piena e, volendo, alla macchinetta ci si poteva anche arrivare senza troppo traffico. Invece la signora guarda in giro, mi vede e mi spara un bel sorriso con quegli occhioni neri neri, e la cortesia neppure la chiede, la impone con lo sguardo. Beh, gliela faccio breve, commissario. Ho risposto al suo sorriso, le ho timbrato il biglietto, poi le ho rivolto la parola e la signora s’è accostata di più per non essere costretta a parlare ad alta voce, almeno così ho pensato io. Uno scossone della vettura me l’ha sbattuta addosso e ho avuto modo di constatare che, per l’età che dimostrava, era ancora abbastanza soda. Quando la vettura è arrivata al capolinea e siamo scesi mi sono affiancato ed abbiamo continuato a parlare del più e del meno. Perché sorride, commissario? Sa, a me tocca ascoltare spesso le storie coi morti e i feriti. Quando riesco a fare un sorriso lasciatemelo fare per favore.
Non l’ho più vista, signor commissario, né lei e nemmeno il portafoglio quando ho chiesto il conto al cameriere dopo una mezz’ora d’attesa inutile. Solo allora ho scoperto che la toilette del bar è situata vicino a un’altra entrata che da quel tavolo non si vede. Un colpo studiato alla perfezione, commissario. Per quell’infame ce ne vogliono due, di quegli stivaletti di cui lei parlava, non ne basta uno solo, commissario! Sulla sedia a rotelle deve camminare! Ma come avrà fatto a fregarmi il portafoglio?
Di rivedere la signora che per toccarle il cuore ha scansato il portafoglio, credo di sì. Ho qualche idea nel merito: penso si tratti d’una nostra vecchia conoscenza, una simpaticona con un fascicolo che tempo addietro era in carico alla buon costume, mentre ora è passato a noi. Sa, la ciccia fresca ha scalzato quella più stagionata. Con la concorrenza delle ragazze dell’est la nostra amica non si sente più competitiva, e però non s‘è scoraggiata, ha solo diversificato l’attività: è quello che raccomanda il governo, del resto. Si chiama flessibilità del lavoro, ne parlano i giornali tutti i giorni, lei non li legge?
No, non voglio dire che è stato fesso. Non mi permetterei. Diciamo che lei è un’altra vittima del muro. Che muro?
E non c’è nessuna speranza per me?
Che lei riveda quelli ho molti dubbi! Ora vada al piano di sotto, dal vice ispettore Mattone e gli fornisca tutti i dati. Quando sapremo qualcosa glielo faremo sapere. Almeno i documenti li recuperiamo, penso.
Dei galantuomini? Effettivamente non si dovrebbe, egregio signore.
Temo proprio di no, ormai. E c’è pure da stare attenti, perché qualche sasso ancora vola per aria. Maresciallo, ha sentito? Nicoletta ha colpito ancora! Non ce la facevo a tenermi!. Hai capito, il galantuomo in buona fede che si palpava le ciccie di Nicoletta! Credeva fosse gratis,’sto lumacone! Quando la trovo ce la facciamo raccontare da lei, commissario. Non vedo l’ora, perché Nicoletta non manca di spirito. Ora vedremo: a casa sua sarà difficile beccarcela ma, tanto, gira sempre in zona, dove scappa?
Ce lo facciamo un caffè, intanto, commissario? Alla salute pure di Nicoletta.
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