Rubrica: LETTURE CONSIGLIATE |
![]() UNITA’ STRATIGRAFICHE di LAURA LIBERALEPoesie dal confine con la vita
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sabato 13 marzo 2021
Argomenti: Recensioni Libri Arcipelago Itaca edizioni, 2020. Con Unità stratigrafiche Laura Liberale – poetessa, indologa e tanatologa torinese – propone al lettore non solo un testo, ma un vero e proprio viaggio tra le sfumature impalpabili dell’esistenza umana quando è coinvolta in piccole e grandi epifanie fulminanti. Una energia limpida e toccante, prepotentemente impiantata nel terreno e nondimeno aerea e leggera appare subito la cifra stilistica dell’autrice: come Giano, divinità romana, la sua scrittura è bifronte. A differenza del dio però non guarda al passato e al futuro, ma al qui-ora e all’aldilà. Si colloca fra due dimensioni sempre presenti, e rivela nella scelta di vocaboli semplici ma aurorali il suo tratto chiaroscurale quasi vaticinante. Liberale traccia dei segni nella terra, e contemporaneamente svela il cielo che li osserva dall’alto, li abbraccia. Racconta di vite e gesta quotidiane, e nello stesso tempo ci invita a guardare l’oltre che li stringe. Parole che sgorgano da parole, vite da vite. Gli abiti confezionati per i morti sono aperti dietro
il cuoio delle scarpe è cedevole
Ecco che appare forte la presenza di una carezza invisibile che accompagna morti e vivi. È la cura amorevole di chi guida il viaggiatore sulla soglia dell’Essere, e deve lasciarlo andare in un mondo non diverso da quello in cui spesso brancoliamo, ma posto accanto, in comunione. Tra noi e “loro” la differenza è sovente solo il tempo, e una sfumatura di luce. Ci sono “gli smaniosi di parlare”, le anime tornate a raccontare l’indicibile, coloro che si ripresentano “in forma di mosca”, e tante altre voci inafferrabili ma presenti. L’unico scopo è non perdere la parola, perché senza siamo isolati, ma parola diventata anche necessariamente altro, perché deriva dall’Altro e si offre in forma di Ascolto: col rantolo i morenti
si fa veggente la parola
Rivelazioni sulla soglia dell’abisso, gratitudine nell’ascolto. Una ri-conocenza che significa anche ritrovamento del sapere, degli sguardi. Liberale, da esperta indologa, conosce il mondo affollato di dei e spiriti sovrastanti il cielo orientale screziato d morte, e sa bene che lì dove Thanatos affonda gli artigli, pure sorge una futura vita nuova: Gioia, per parafrasare il filosofo Emanuele Severino, ad attendere tutti in quel luogo non luogo dove il “pre” evoca una dimensione di chiarezza e conforto emotivo.
Poesia per la vita, senza dubbio, poiché in pace con la natura transitoria della stessa.
Che tutto questo sia salvo
È l’augurio di chi vigila attento nei confronti dell’uomo distratto, è il ricordo di come nulla viene perso durante il tragitto, nemmeno il male commesso, il quale verrà scontato. Ineluttabile karma, la vita raccontata nelle poesie di Liberale è per l’appunto una unità stratigrafica, un percorso vibrante nella diversità di vita e morte, bene e male, che trovano nelle anime vigili la propria ricomposizione unitaria. Nel logo: La scrittrice Laura Liberale Diritti di copyright riservati |