Rubrica: COSTUME E SOCIETA’ |
CEMENTO? NO GRAZIE! di
martedì 13 marzo 2012
Argomenti: Attualità C’era una volta un grande prato ove i bambini potevano giocare, gli anziani passeggiare e portare i loro cani, anche se il parco vero e proprio promesso dal Comune non era mai stato realizzato. Poi si sparse la voce che in quell’aerea sarebbe stato costruito un teatro, uno dei tanti, ahimè, quasi vuoti attualmente, ma alla fine, non se ne fece nulla. Il terreno venne comunque recintato, in attesa di ulteriori decisioni. Ora, a quanto ci riferiscono il Presidente del Comitato cittadino per il XX municipio, Mario Attorre e Vincenzo Leli, coordinatore di Imago XX, sul prato coperto da sterpaglie e tronchi d’albero caduti, verrebbero realizzate ben 4 palazzine da un costruttore romano in cambio di altri terreni in località Insugherata concessi al Comune. Naturalmente, sono scoppiate le proteste dei cittadini che si sono già da tempo rivolti ad uno noto Avvocato per dimostrare le loro ragioni basate anche su irregolarità ed imperfezioni legali e burocratiche che verrebbero ignorate dal Comune di Roma sulla presunta edificabilità di una zona di 39.000 metri cubi destinata da sempre a Verde Pubblico. In attesa di un iter che, evidentemente, si presenta lungo e laborioso, primo tra tutti, l’esito del ricorso pendente al TAR inoltrato dai cittadini del quartiere, sul prato in questione sono iniziati lavori di sondaggio per rilevare l’eventuale presenza di reperti archeologici. Il timore diffuso è che non si faccia a tempo a dimostrare l’irregolarità e l’assurdità di tutta la questione e ad impedire un vero e proprio scempio. Domenica 12 Marzo numerose rappresentanze di cittadini si sono riuniti davanti al “parco” in questione per dimostrare le loro ragioni. Presenti molti bambini della zona che verrebbero privati di uno spazio verde essenziale per i loro giochi all’aria aperta.
Ricordiamo che la Collina Fleming è tra le più inquinate di Roma e Corso Francia ha registrato nell’anno 2009, 67 microgrammi di polveri sottili per metro cubo, superando il massimo di 50 ammesso dalla soglia di ordinaria sopportazione.
Siamo tutti unanimi nel chiedere al Comune di Roma una più attenta revisione e il conseguente annullamento della delibera di lottizzazione di Via Città di Castello e di concedere agli abitanti del quartiere un luogo aperto ove trascorrere delle ore serene. Diritti di copyright riservati |