Rubrica: PASSATO E PRESENTE |
![]() LA SATIRA CHE DISTURBA LE COSCIENZEGuardando la stampa estera…
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mercoledì 1 febbraio 2017
Argomenti: Attualità Ci risiamo. Charlie Hebdo, la ormai nota testata satirica francese, ci ha rifilato l’ennesima vignetta facendoci indignare. Dopo gli spaghetti all’amatriciana, conditi con i morti degli eventi sismici che hanno colpito il centro Italia, questa volta Charlie Hebdo ha raffigurato attraverso il ghigno della morte sugli sci, con tanto di falci al posto delle racchette, la tragedia dell’hotel Rigopiano nel pescarese, con l’intento di denunciare le manchevolezze degli Organi preposti, che hanno fatto da cornice, aggravandoli, agli eventi eccezionali che la natura è capace di scatenare: l’estate scorsa il terremoto e adesso, contestualmente ad esso, nevicate come non se ne vedevano a memoria d’uomo intorno al GranSasso.
Rassegnamoci. La satira in quanto tale non fa sconti a nessuno. Nemmeno a noi italiani, che detto per inciso, diamo ad essa non pochi motivi e spunti a gogo per esserne facile bersaglio. Che ci serva di lezione! Anche se irriverente, disgustosa, insopportabile ed inopportuna quando persino usata a mo’ di rappresentazione funerea di tanti morti innocenti. La satira, anche la più odiosa, che ci piaccia o meno, è pur sempre tra le più alte manifestazioni del pensiero, sinonimo stesso della massima libertà di espressione.
Della satira, allora, più che l’indignazione che può suscitare, meglio cogliere ciò che essa ci racconta attraverso la famosa locuzione latina castigat ridendo mores coniata, guarda caso, proprio da un francese (Jean de Santuel) e, se possibile, rispondere ad essa con altrettanta ironia, se ne siamo capaci; proprio come ha dimostrato di saper fare il nostro vignettista Ghismondo. Lasciamo dunque da parte i facili e scontati je suis di qua e je suis di là preferendo ad essi un ’je suis italienne ’ possibilmente scritto in un orgoglioso italiano. Diritti di copyright riservati |