“La poetica di Andrea Comincini è una vampa veloce ma, per bruciare, il fuoco ha bisogno di accendersi, consumarsi e, consumato, insidiarsi nelle ceneri. Per questo lo sviluppo della silloge vive in tre movimenti, con alcuni accenni che, qui e là, si spargono come scintille” (C. Fiorentini).
In effetti quella di Comincini si potrebbe definire una “poetica in movimento” che, come il fuoco, attraversa tre stadi accensione, consumo e ceneri, simboleggianti il divampare della creatività poetica e la sua evoluzione. Le poesie, inoltre, evidenziano un’esplorazione filosofica e allo stesso tempo lirica che spazia dal piccolo al grande, in una “danza cosmica” tra microcosmo al macrocosmo.
La raccolta è divisa in tre parti: 1)” Dalla radura luminosa”; 2) “Triste satiro”;3) Voci d’Ombre. Segue poi un Epilogo e infine una Nota dell’Autore.
Colpiscono i versi introduttivi delle 3 parti, per il tono autoironico (non manca certo l’humour ad Andrea!) in cui l’autore mette in dubbio le sue capacità poetiche, anche se al lettore sensibile non sfugge fin dalle prime pagine il fascino dei suoi versi.
E sono d’accordo con Claudio Fiorentini che definisce la poesia di Andrea come “respiro, ritmo e silenzio (…) in cui, stillando parole, sveste e riveste “l’anima”. La parola anima è fondamentale per entrare nel mondo della poesia, l’anima è la parte più profonda del sé, la parte irraggiungibile e misteriosa, ma è ciò che ci anima. La poesia è uno scavo interiore, un dialogo con ciò che non si può rappresentare se non attraverso la poesia”.
Diverse son le poesie che mi son piaciute, tutte in versi liberi e senza alcun titolo, tra queste ne cito almeno una:
Dalla finestra
sul lago
osservo l’ululante finimondo
dell’uragano estivo.
Un grigio sole affonda
silente all’imbrunire.
Un fauno si mostra
nella radura:
per un attimo la voce degli dèi
si ribella
all’insegna
stroboscopica
di giostre abbandonate.
Da quella liquida apocalisse
son ghermito:
d’estasi rapito.
E tutto tace, benvenuta notte,
tempo di dei e d’illusione.
Mi è piaciuta anche la “Nota dell’Autore” che conclude il libro: “La verità va vissuta e non contemplata, e perfettamente. Sarà dunque di nuovo materia, ma totalmente spiritualizzata, priva di peccato. E il sorriso sarà eterno. Avverrà? Il viaggio continua, la risposta non ci appartiene ancora”. Parole che rivelano un’anima alla ricerca di una più alta Verità. Buon viaggio!

- Andrea Comincini
Nelle note biografiche si legge che A Andrea Comincini è docente, filosofo e scrittore. È traduttore delle opere di H. Melville, G. Bennett, A. C. Doyle, F. S. Fitzgerald, M. D. Higgins, D. Defoe. Tra le numerose pubblicazioni, ricordiamo: Altri dovrebbero aver paura (traduzione e curatela di lettere inedite di Sacco e Vanzetti, con prefazione di Valerio Evangelisti e con un contributo di Andrea Camilleri, 2012); Nefes. Piccolo trattato sull’esistenza infranta (2018); La parola e il silenzio (2022); Il Bel Paese. Un tragicomico viaggio nell’Italia dei furbi
Giovanna d’Arbitrio