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17 novembre 2025   e  



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VERSO UNA VIRTUALITA’ TOTALIZZANTE

Racconto
venerdì 17 ottobre 2025 di Andrea Forte Vivi Lombroso

Argomenti: Opinioni, riflessioni


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Più che una favola, questa è una confidenza, l’esposizione di un segreto.

Ve lo vogliamo confidare non perché siamo buoni, ma perché siamo disperati.

E siccome in parte siamo disperati anche per colpa degli umani, allora vogliamo in un certo senso “vendicarci” confidando loro cosa perdono non entrando in contatto con Handromeda, cosa ti perdi tu, lettore o lettrice (che fa lo sesso), a non essere entrato od entrata in contatto diretto con Handromediani.

D’altro canto, ogni giorno che passa, la galassia di Handromeda si allontana ulteriormente; ogni ora che passa diventa sempre più difficile stabilire un contatto diretto, perché l’universo è in espansione – come sapete – ed Handromeda va progressivamente quanto velocemente allontanandosi dalla galassia dove ci troviamo.

E noi siamo disperati per tutto ciò. Ma veniamo alla confidenza promessa.

Dovete dunque spere che su Handromeda per due individui è possibile fra l’altro, intercambiarsi i corpi. Sì, avete capito bene: certo non tutti, ma parecchi handromediani diventano capaci di trasferire se stessi, cioè la propria identità, nel corpo di un altro…naturalmente purché questi sia innanzi tutto consenziente, ed inoltre effettui la stessa operazione all’unisono con tale inconsueto partner.

Certo ci vogliono anni di addestramento, un notevole equilibrio psichico, una grande comunione spirituale fra i due, e saldi punti di riferimento a livello di identità.

Ci vuole anche fiducia e coraggio, perchè vi sono pericoli in tutto ciò.

Qualcosa può non funzionare nell’operazione, oppure – se accade qualche incidente ad uno dei due durante lo scambio – l’altro può facilmente restare intrappolato nella nuova situazione, che da transitoria diventa definitiva, insomma lo scambio non è affatto facile, ma è fattibile.

E ne vale la pena. Dovrebbe essere evidente quanto valga una simile esperienza. Se non ne intuite il valore, sarebbe inutile tentare di spiegarlo. Nel caso invece riusciate ad avere un minimo sentore al riguardo, allora valgono le seguenti considerazioni. E sono queste considerazioni che speriamo vi facciano soffrire… non per un Eden perduto (che non esiste), o per un Paradiso agognato (che non esiste) ma per una realtà che vi sfugge continuativamente, e che invece esiste. Come sono strani questi umani? Essi credono e poggiano la propria vita su ciò che non c’è, mentre non vivono e fuggono ciò che c’è. Le considerazioni comunque sono le seguenti.

Per quanto riguarda l’intercambio di identità fra corpi, a parte l’inestimabile valore dell’esperienza in sé e per sé, evidentemente essa consente una decisamente profonda conoscenza dell’altro, irraggiungibile con i più consueti e goffi sistemi quali il dialogo, la confidenza, il convivere forzato e simili. È ovvio che quando l’identità si ritira dal corpo altrui, porta con sé memoria di tale profonda ed inequivocabile conoscenza. Per converso, avendo ospitato un’altra identità nel proprio corpo, si può stare più che certi di essere da quella identità altrui profondamente conosciuti.

Tutto ciò ha varie conseguenze: una è quella di poter perfettamente sollecitare ed esaudire il corpo dell’altro con le ovvie profonde connessioni con la sua psiche ed il suo spirito. Per converso, l’altra conseguenza è quella di poter restare perfettamente sollecitati ed esauditi da chi si è scambiato con noi. Una terza conseguenza è che si viene a verificare in tale coppia una inevitabile sincerità. Sarebbe infatti molto difficile simulare con chi sia stato noi per un certo periodo.

L’esperienza della quale stiamo parlando può essere ripetuta quanto si desideri.

Un’altra considerazione consiste nel fatto di poter accumulare esperienze diverse che altrimenti sarebbe impossibile o molto difficile procurarsi altrimenti. È chiaro che intercambiandosi con più individui si acquisiscano vari vissuti e si consente ad altri di acquisire il nostro. Un’ulteriore conseguenza infine è quella di prendere diretta ed esatta cognizione di proprie valenze sia fisiche che psichiche, avendo come risultato il distacco dalle proprie componenti stesse.

Ecco, queste sono alcune fuggevoli considerazioni sull’allontanamento di Hanfromeda dalla Terra.

 

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