https://www.traditionrolex.com/30 L'approdo dell'anima: Gauguin e i primi passi verso l'esotico.-Scena Illustrata WEB

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L’approdo dell’anima: Gauguin e i primi passi verso l’esotico.

Il diario di Noa Noa e altre avventure.
martedì 9 settembre 2025 di Patrizia Cantatore

Argomenti: Mostre, musei, arch.


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Dal 6 settembre al 25 gennaio 2026, più di 160 opere in mostra al Museo della Fanteria unitamente ad opere di van Gogh, Millet, Bernard e altri autori.

Nella maestosa cornice del Museo Storico della Fanteria a Roma, inaugurata “Gauguin. Il diario di Noa Noa e altre avventure”, mostra prodotta da Navigare srl, curata da Vincenzo Sanfo, con il patrocinio della Regione Lazio e del Comune di Roma.

L’esposizione tenta di ricucire le memorie, le immagini e i sogni del giovane Paul Gauguin attraverso xilografie, disegni e litografie, ripercorrendo i primi passi dell’artista: dai tentativi di affermarsi nei salotti parigini fino all’urgenza di trovare un’arte libera dai vincoli della civiltà occidentale. È il viaggio verso il “primordiale” laddove la cifra stilistica del Gauguin visionario e simbolista prenderà avvio, è un invito a conoscere le radici della sua rivoluzione artistica, a spingerci verso il mondo onirico del pittore che si fanno materia dall’incisione alla tela, una fase cruciale della sua vita che lo trasformerà da artigiano borghese, ad artista in fuga verso un’arte nuova, liberata dalle convenzioni, in dialogo con miti e culture primitive immerse in una natura selvaggia.

Si tratta di circa 165 opere, provenienti da collezioni private italiane, francesi e belghe, e da alcune collezioni museali francesi e italiane, che ripercorre la storia artistica di Gauguin attraverso oltre 100 tra xilografie, disegni e litografie e due opere a lui attribuite: l’olio su tela Femme de Tahiti (1891) e l’acquerello Paysage Tahitien.

Il vero tesoro dell’esposizione è rappresentato dalle ventitré xilografie del Diario di Noa Noa (1893-94) (foto 2) scritto dall’artista durante il suo primo soggiorno nella Polinesia francese, all’interno le illustrazioni realizzate con l’antica tecnica dell’incisione su legno, stampate da Daniel de Monfreid.

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Paul Gauguin nacque nel 1848 a Parigi, la sua infanzia fu segnata dal tragico trasferimento in Perù a Lima con la famiglia nel 1851, per sfuggire alle tensioni politiche in Francia, un soggiorno che lasciò un’impronta indelebile sulla sua immaginazione, alimentando la sua sensibilità per le culture lontane e primitive. Tornato in Francia nel 1855 con la madre, ebbe un’infanzia turbolenta, con difficoltà familiari, che lo spinsero ad arruolarsi nella Marina Mercantile, dove trascorse parte della giovinezza, viaggiando lungo le rotte di paesi esotici.

Nel 1871, grazie all’intercessione del compagno della madre, avviò una carriera stabile come agente di cambio e sposò Mette-Sophie Gad, con cui ebbe cinque figli. E’ proprio durante questi anni che sviluppa la sua vera passione, l’arte, dipingendo da autodidatta ed entrando in contatto con gli impressionisti, in particolare il lavoro di Camille Pissarro. Parteciperà a diverse mostre impressioniste, ma, nonostante il successo iniziale, anche se considera ormai, l’approccio impressionista non più in grado di poter esprimere la profondità e la spiritualità da lui cercata. Esplora così uno stile personale e simbolico, nel bisogno di liberarsi dalle convenzioni artistiche dell’epoca.

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Nel 1885, dopo il fallimento dell’agenzia di cambio, Gauguin decide di dedicarsi esclusivamente all’arte. Si trasferisce quindi a Pont-Aven, in Bretagna, dove entra in contatto con artisti come Émile Bernard. Qui sviluppa uno stile chiamato “Sintetismo”, caratterizzato dall’uso di colori forti e contrastanti e la ricerca di una maggiore sintesi nell’espressione delle forme. È in questo periodo che contribuirà alla nascita del “Cloisonnisme”, un movimento che enfatizzava linee nette e aree di colore piatto, ispirato dalle vetrate medievali. Nel 1888, vive un breve ma intenso soggiorno ad Arles con Vincent van Gogh, un’esperienza che finisce male con il celebre episodio dell’automutilazione di Van Gogh, segno della tensione emotiva che caratterizzava quel periodo tra i due artisti.

La svolta arriva nel 1891, quando Gauguin decide di partire per la Polinesia Francese, alla ricerca di una vita più autentica e lontana dalla civiltà occidentale. A Tahiti e poi nelle Isole Marchesi, trova l’ispirazione che cercava, dipingendo alcune delle sue opere più significative, tra cui “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” (1897) e “La Orana Maria”, opere che uniscono la sua visione simbolista con l’arte locale, ricca di mitologia e colori vibranti. Nonostante la povertà e le difficoltà sanitarie, Gauguin resta fedele alla sua visione artistica, immergendosi completamente nella sua ricerca del "primitivo" e contribuendo a una delle fasi più rivoluzionarie e durevoli dell’arte moderna.

La sua vita, segnata dalla continua ricerca di autenticità e dalla volontà di rompere con la cultura occidentale, è un viaggio non solo fisico, ma anche spirituale, che lo condurrà a diventare uno degli artisti più innovativi e influenti della storia dell’arte.

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In mostra troveremo anche le 16 litografie a colori della serie Ancien Culte Mahorie (1892) e le due sculture datate 1893: Vase aux dieux tahitiens, in mostra con la copia in terracotta, e l’altra, Idole à la coquille, presente a Roma con un esemplare in bronzo e conchiglia in madreperla. A queste si aggiunge la pregiata Maschera di donna tahitiana “Tehura”, in bronzo patinato, proveniente dal Musée Despiau-Wlérick in Francia, e il carnet di 38 disegni, con bozzetti raffiguranti studi su ritratti, dettagli del corpo umano e del mondo animale.

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Alcune sale della rassegna sono dedicate ad una mostra fotografica sulla Polinesia, “Le Isole di Tahiti, l’anima primordiale”, realizzata da Tahiti Tourisme in collaborazione con Leica Camera Italia che vuole diffondere le bellezze meno conosciute di alcuni affascinanti arcipelaghi della Polinesia francese, attraverso gli scatti dei fotografi e videomaker Luigi Chiurchi e Pietro Ienca, autori delle 14 immagini in mostra durante un viaggio tra le isole della Società e le isole Marchesi, inserite lo scorso anno tra i patrimoni mondiali UNESCO proprio per il loro valore naturalistico e culturale.

Nel percorso espositivo, si distinguono anche le stampe litografiche in facsimile contenute nell’ultimo libro scritto da Gauguin, Avant et Après, terminato due mesi prima di morire (1903) e pubblicato postumo, una sorta di manifesto-diario con appunti e considerazioni sull’arte, sui rapporti di amicizia, e su altri argomenti cari all’artista. Nell’ultima sezione, esposte anche quaranta opere realizzate da dodici artisti che ebbero rapporti di amicizia o collaborazione con Gauguin, come l’amico-nemico Vincent van Gogh, del quale sono presenti dodici litografie a colori, Jean-François Millet, Adolphe Beaufrère, De Chamaillard (Foto 6), Louis Anquetin, e gli artisti del Gruppo Nabis di Pont-Aven, in Bretagna, Maurice Denis, Émile Bernard, Paul Sérusier.

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Orari di visita: da lunedì a venerdì 9:30 –19:30; sabato, domenica e festivi 9:30 – 20:30. Informazioni: www.navigaresrl.com

Nel logo: Femme de Tahiti

 

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