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SINITE PARVULOS AD ME VENIRE: GESÙ E I BAMBINI

Dove sono finite le parole di Cristo?
domenica 29 giugno 2025 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Attualità


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Ricordo che sul mio piccolo libro di catechismo con il quale mi preparai per la prima comunione c’era un’immagine dolcissima di Gesù attorniato da bambini e sotto l’immagine c’era scritto: “Sinite parvulos ad me venire” e tra parentesi si poteva leggere la traduzione.” Lasciate che i pargoli vengano a me!”.

Un ‘altra frase sotto una figura colorata del libro mi colpiva sempre, quella dipinta da Michelangelo nella Cappella Sistina in cui il Signore tocca la mano di Adamo e anche qui la frase sotto l’immagine mi piaceva molto: “Ama il Signore Dio tuo e il prossimo tuo come te stesso”.

E così ricordando queste parole di Gesù, spesso mi chiedo dove siano finiti i suoi insegnamenti. Eppure, Papa Francesco ci sembrava farli rivivere in pieno e ci è dispiaciuto molto che sia volato in cielo troppo presto, anche se il nuovo Papa Leone XIV sembra voler continuare la sua strada. Davvero impressionante il numero dei fedeli accorsi a Roma in quel giorno. E non sono mancati i politici più potenti della Terra e per un attimo abbiamo sperato che ponessero fine alle guerre, alle loro atrocità, alla morte di migliaia e migliaia di civili, soprattutto bambini, straziati, dilaniati, affamati, trattati in modo brutale senza pietà! C’eravamo illusi! Le stragi di bambini continuano a Gaza, In Ucraina e in tante guerre dimenticate! Più importante oggi parlare di dazi, di terre rare, interessi geopolitici, di riarmo, di armi nucleari e quant’altro.

Tra i tanti fatti orrendi della guerra in Ucraina, di uno in particolare si parla poco: la deportazione forzata di migliaia di bambini e ragazzi in Russia, circa 30mila, secondo Humanitarian Research Lab dell’Università di Yale che ha cercato di monitorare tutti gli spostamenti dei minori ucraini rapiti. Ora secondo diversi media, l’amministrazione Trump ha cancellato anche l’esistenza dello Humanitarian Research Lab. In un articolo uscito sul Corriere della Sera si parla di cancellazione “in maniera definitiva” del database che raccoglieva tutte le informazioni relative a questi minori. Il conflitto in Ucraina è iniziato il 24 febbraio del 2022. Oggi, dopo tre anni e oltre 2.500 bambini morti o feriti, la pace appare ancora lontana. A Gaza oltre 50.000 bambini uccisi o feriti tra orrori inimmaginabili, Secondo il rapporto Unicef “Inconcepibile costo di questa guerra spietata contro i bambini nella Striscia di Gaza(…)

Questi bambini - vite che non dovrebbero mai essere ridotte a numeri - fanno ora parte di un lungo e straziante elenco di orrori inimmaginabili: le gravi violazioni contro i bambini, il blocco degli aiuti, la fame, il costante sfollamento forzato e la distruzione di ospedali, sistemi idrici, scuole e case. In sostanza, la distruzione della vita stessa nella Striscia di Gaza. Dalla fine del cessate il fuoco, il 18 marzo, secondo le notizie, 1.309 bambini sono stati uccisi e 3.738 feriti. In totale, secondo le notizie, più di 50.000 bambini sono stati uccisi o feriti dall’ottobre 2023. Quanti altri bambini e bambine morti ci vorranno? Quale livello di orrore deve essere trasmesso in diretta prima che la comunità internazionale si faccia avanti, usi la sua influenza e intraprenda un’azione coraggiosa e decisiva per porre fine a questa spietata uccisione di bambini? L’UNICEF esorta ancora una volta tutte le parti in conflitto a porre fine alle violenze, a proteggere i civili, compresi i bambini, a rispettare il diritto internazionale umanitario e la normativa sui diritti umani, a consentire l’immediata fornitura di aiuti umanitari e a rilasciare tutti gli ostaggi. I bambini di Gaza hanno bisogno di protezione. Hanno bisogno di cibo, acqua e medicine. Hanno bisogno di un cessate il fuoco. Ma più di ogni altra cosa, hanno bisogno di un’azione immediata e collettiva per fermare tutto questo una volta per tutte”. (Dichiarazione del Direttore regionale dell’UNICEFper il Medio Oriente e il Nord Africa, Edouard Beigbeder).

In questo periodo di guerre in cui si parla di armi nucleari, tornano in mente tragiche immagini, rimaste indelebili per chi fu bambino nel dopoguerra e ricorda i superstiti colpiti dalle radiazioni delle prime bombe atomiche sganciate sul Giappone. Il 6 Agosto del 1945, alle 8:15 del mattino, la prima bomba atomica della storia colpì Hiroshima e tre giorni dopo (9 Agosto 1945), alle 11.02, una seconda bomba fu sganciata su Nagasaki. A quanto pare, si contarono più di 210.000 morti e 150.000 feriti a causa delle due esplosioni. Le due bombe atomiche ebbero conseguenze devastanti, non solo immediate ma anche a lungo termine, a causa delle radiazioni, con effetti che si sono protratti per decenni, anche su esseri innocenti come i bambini. Altra immagine incancellabile quella di una bambina, Kim Phúc, nella foto più famosa della guerra in Vietnam, scattata l’8 giugno del 1972, quando la bimba fu fotografata nuda e in lacrime dopo un bombardamento al napalm. Quanti orrori, quanti civili uccisi, quanti milioni di bambini trucidati tra atroci sofferenze. “E la Storia continua…”, così finisce il romanzo “la Storia” di Elsa Morante.

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E allora speriamo che qualcosa di insolito accada. Cristo promise che sarebbe tornato sulla Terra un giorno. Forse è giunto il momento che Egli ritorni e ponga fine ad ogni malvagità.

Giovanna D’Arbitrio

 

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