E’ assurdo poter solo immaginare che, di fronte ad una guerra, non augurabile nel modo più assoluto, il nostro Paese che persino da anni ha abolito l’obbligo militare e che si trova perennemente in deficit e in debito, possa poter difendersi o collaborare con potenze in possesso di armi atomiche, di eserciti super attrezzati e di immense risorse economiche.
Il 5% del PIL richiestoci, inoltre, da dove verrebbe preso?
Forse, dagli stipendi dei lavoratori, dalle pensioni, dalle tasse, dal costo dei carburanti, dai prezzi in continuo aumento dei generi di prima necessità… e così via ?.....
Non credo proprio che vengano diminuite le spese del Parlamento, che si intacchino le agevolazioni che godono i più fortunati, i redditi stratosferici di alcuni, le Banche, le Finanziarie, chi evade il fisco…e potrei continuare.
In genere, per passate esperienze, vengono colpiti i ceti più indifesi e i ceti medi, se non, i servizi essenziali: chi, insomma, non può opporsi.
Tutto questo per che cosa?
Per entrare da posizioni insignificanti, in conflitti di immensa portata, a danno esclusivo di chi conta pochissimo tra le grandi potenze che dominano il mondo.
Che presunzione!
Non è servito il monito dell’Ucraina, distrutta ed ancora in balia di aiuti e promesse da parte di Stati che decidono le sorti del nostro pianeta, mentre il Paese subisce ancora attacchi..
Non si può improvvisare un riarmo, solo per la volontà di contare nel contesto mondiale o per sfrenata ambizione e non si riflette abbastanza sul fatto che, con le armi ultramoderne in possesso di pochi, ogni pur apprezzabile sforzo diventa inutile, se non patetico, specie se richiede ulteriori e drammatici sacrifici da parte dei più deboli.
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