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Primo appuntamento di una serie di nuove esposizioni temporanee curate dalla Sovraintendenza Capitolina con l’intento di valorizzare personaggi, popoli ed eventi internazionali che ebbero come protagonista il Campidoglio, luogo-simbolo dell’Urbe e vero e proprio crocevia di culture, la mostra sulla regina polacca Maria Casimira Sobieska è un tesoro di scoperte e riscoperte di una parte di storia dimenticata.
Giunta a Roma per celebrare il Giubileo del 1700, Maria Casimira Sobieska, si trattenne nella città per quasi 15 anni e oggi in occasione dell’anno giubilare, “torna a Roma” come protagonista della mostra che racconta la famiglia reale polacca dei Sobieski e il loro rapporto con la città.
Allestita nelle sale al terzo piano di Palazzo Caffarelli è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio dell’Ambasciata di Polonia, dell’Istituto Polacco di Roma e dell’Accademia Polacca delle Scienze a Roma, la mostra è realizzata in collaborazione con l’Università di Varsavia e la sua Cattedra di Archeologia, e vede come partner l’Istituto Nazionale del Patrimonio Culturale Polacco all’Estero Polonika e il Museo del Palazzo Reale di Jan III Sobieski a Wilanów.
A cura di Francesca Ceci, Jerzy Miziołek con Francesca De Caprio. Organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Catalogo edito da l’‘Erma di Bretschneider’ con la Cattedra di Archeologia dell’Università di Varsavia.
Maria Casimira de la Grange d’Arquien (1641-1716), francese di nascita, si recò in Polonia all’età di 5 anni come dama di compagnia di Maria Luisa di Gonzaga-Nevers, regina di Polonia dal 1645 al 1672, consorte di due re polacchi Ladislao IV Vasa e successivamente del fratello (che gli succedette al trono) Giovanni II. A corte, Maria Casimira conobbe Giovanni Sobieski, di cui probabilmente si innamorò, che era giunto a Cracovia nel 1656, all’epoca fu fatta sposare con Giovanni "Sobiepan" Zamoyski, nel 1658 che morì nei primi mesi del 1665 rendendola vedova e finalmente libera di sposare Sobieski il 14 luglio dello stesso anno. Giovanni Sobieski venne eletto Re di Polonia nel 1672, certamente anche grazie all’influenza della moglie che venne incoronata nella Cattedrale di Cracovia solo il 2 febbraio del 1676.
Come Regina di Polonia, Maria Casimira supportò la proposta di un’alleanza tra Polonia e Francia, mentre allo stesso tempo tentava di guadagnare privilegi personali e per la propria famiglia dal Re Luigi XIV di Francia. La coppia reale si amava sinceramente e famose sono le appassionate lettere d’amore che si scambiarono, molte delle quali furono scritte tra il 1665 ed il 1683, durante quegli anni in cui Giovanni Sobieski fu impegnato nelle guerre contro l’Impero Ottomano che contribuì a fermare il 12 settembre 1683 o durante i frequenti viaggi di Maria Casimira a Parigi. Queste lettere non solo mostrano l’affiatamento tra i coniugi, ma riportano anche le loro personali riflessioni sugli eventi a loro contemporanei e le loro difficoltà, come del resto le preoccupazioni, dell’essere Re e Regina di uno stato.

- Il Re
Pubblicate molto tempo dopo la morte di entrambi, esse divennero molto popolari e garantirono alla regina il diminutivo affettuoso di "Marysieńka". Alla morte dell’amato marito fu eletto re di Polonia il filoaustriaco Federico Augusto di Sassonia, per evitare diatribe ereditarie, la Regina vedova scelse il ritiro a Roma con la famiglia e il seguito. Attraversarono molte città italiane, tra cui Bologna, Forlì, Rimini, Macerata e Spoleto, giungendo a Roma in incognito il 24 marzo 1699, prima alloggiò al palazzo Odescalchi al Corso, e infine, dal 1702 al 1714, al Palazzetto Zuccari, dove tenne la sua piccola corte, alla maniera di Cristina di Svezia, della quale era ancor viva in Roma la memoria.
A San Luigi dei Francesi è sepolto il padre, il cardinale de La Grange d’Arquien e il figlio Alessandro nella Chiesa della Trinità dei Monti. dal 1696. La famiglia reale polacca fu ricevuta con tutti gli onori dal Papa e dalla nobiltà, sollevando un grande interesse per le vicende che la videro protagonista ma anche per l’influenza esercitata sulla vita culturale romana dalla regina, annoverata nell’Accademia dell’Arcadia e patrona di importanti eventi musicali e lirici nella sua corte a Palazzetto Zuccari, in piazza Trinità dei Monti. Anche la nipote, Maria Clementina Sobieski visse e morì a Roma, sposata con il cattolico pretendente al trono d’Inghilterra Giacomo III Stuart, ne condivise l’esilio sotto la protezione dei pontefici, partecipando attivamente alla vita culturale romana.
Numerose sono le testimonianze monumentali della famiglia Sobieski, dirette o indirette, conservate in chiese, palazzi e musei di Roma, un vero e proprio itinerario che è stato ricostruito per poterne seguire le tracce, attraverso una mappa stampata all’uopo che parte dai Musei Capitolini e tocca numerose chiese tra cui, a titolo d’esempio, il monumento funerario del principe Alessandro Sobieski nella Chiesa dei Cappuccini a via Veneto o la Basilica Vaticana dove si trova lo splendido cenotafio dedicato a Maria Clementina Sobieska, il cui cuore è invece conservato in un’urna marmorea nella Basilica dei SS. Apostoli. Ancora, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a piazza della Repubblica sono collocate, all’interno della monumentale Meridiana Clementina, due placchette metalliche che ricordano la battaglia di Vienna, mentre la chiesa di San Luigi dei Francesi ospita il monumento funerario del padre di Maria Casimira, il longevo cardinale Henri de la Grange d’Arquien. Infine, in piazza Trinità dei Monti, si può ammirare un leggiadro portichetto fatto erigere da Maria Casimira e decorato con lo scudo polacco con le insegne dei regi coniugi.
La mostra “Una Regina polacca in Campidoglio: Maria Casimira e la famiglia reale Sobieski a Roma” è quindi il corredo a queste tracce disseminate nel territorio, proponendo una preziosa selezione di circa 60 opere, alcune esposte per la prima volta, di quadri, stampe, volumi, sculture, epigrafi e anche un busto d’armatura ussara. Un video di presentazione dell’esposizione ci accompagna attraverso il percorso mentre la presenza di molti volumi in italiano dedicati alla famiglia reale a Roma ci permettono di comprendere l’importanza di questi nobili.
Divisa in cinque sezioni, nella prima dal titolo Una regina a Roma. Maria Casimira e la famiglia Sobieski nell’Urbe, troviamo la presentazione dei protagonisti della mostra, con alcuni inediti dipinti che li raffigurano, la sala successiva, I reali Sobieski a Roma: la vita e la morte, ci permette di ammirare una serie di opere a testimonianza della presenza della regina vedova con la sua famiglia, attraverso interessanti stampe dedicate anche alle fastose celebrazioni funebri romane in onore di Giovanni III e del figlio Alessandro.
Si entra quindi in un ambiente che riproduce l’affresco della cappella realizzata da Maria Casimira a Palazzetto Zuccari, con la colomba dello Spirito Santo e i monogrammi coronati della regina. La sezione La regina e l’amore per l’arte: l’Accademia dell’Arcadia, il teatro, la musica celebra la sua presenza nell’Accademia dell’Arcadia, prima donna ad essere annoverata tra i suoi membri, qui esposti degli interessanti acquerelli moderni del Museo di Roma raffiguranti l’Arcadia così come oggi si presenta e il celebre Palazzetto Zuccari con il suo portichetto coronato dallo stemma di Polonia.
Guidati da una musica settecentesca, ci avviamo nella quarta sezione, Una regina senza regno: Maria Clementina Sobieska Stuart a Roma, dedicate alla nipote Maria Clementina Sobieska Stuart, con esposti importanti dipinti, stampe e un magnifico busto in gesso bronzato raffigurante la giovane sovrana in tutta la sua bellezza.
Infine, nell’ultima sezione, La Battaglia di Vienna: la glorificazione di Giovanni III Sobieski , si è dato ampio spazio all’apoteosi di Giovanni III, eroe vittorioso e trionfatore dell’epica battaglia di Vienna, rappresentato attraverso opere del Museo di Roma, dell’Università di Varsavia e dal Castello Reale di Varsavia.
Il percorso prosegue in altre due sale all’interno dei Musei Capitolini. Nella sala Castellani III, esposta una magnifica epigrafe marmorea con il ritratto della regina Maria Casimira, eseguito dallo scultore Lorenzo Ottoni che celebra il suo ricevimento ufficiale in Campidoglio avvenuto il 2 dicembre del 1700 con accanto l’epigrafe dedicata alla regina Cristina di Svezia nel 1656, la cui visita al Campidoglio servì da modello cerimoniale per quello destinato alla regina vedova polacca.
Infine, raggiungendo il Palazzo Nuovo, all’inizio della Galleria, vi è una tavola marmorea dedicata dal Senato Romano a Papa Innocenzo XI all’indomani della vittoria di Vienna del 1683, commemorandone l’opera di artefice della Lega che portò alla liberazione della città austriaca con la menzione di Giovanni III Sobieski “re mai sconfitto”.
La mostra rappresenta l’occasione per valorizzare le numerose testimonianze romane sulla famiglia reale Sobieski, sia monumentali che documentali, conservate sia nelle collezioni della Sovrintendenza Capitolina che in altri musei, come le pregevoli stampe del Museo di Roma o le importanti lettere dell’Archivio Storico Capitolino, che costituiscono il fulcro dell’esposizione, affiancati da diversi prestiti provenienti da Roma e non solo come i quattro ritratti provenienti dall’Ospizio della chiesa di San Stanislao dei Polacchi, raffiguranti la regina di Polonia, ma di origine francese, Ludovica Maria Gonzaga Nevers , protettrice della giovane pupilla Maria Casimira, giunta con lei alla corte polacca da bambina.
Pregevoli dipinti della coppia reale, conservati a San Stanislao ed esposti in mostra, sono stati appositamente restaurati dall’Istituto nazionale del patrimonio culturale polacco all’estero POLONIKA. Come pure il restauro dei due magnifici busti in gesso bronzato raffiguranti la regina senza regno Maria Clementina Sobieska Stuart e il papa Clemente XII, di proprietà della Provincia d’Italia Suore Orsoline Unione Romana, mai esposti prima d’ora.
Diversi e pregiati sono i prestiti da altre istituzioni romane. Dal Collegio Domenicano presso San Clemente proviene il ritratto di Maria Clementina Sobieska in abito di devota, anche questo esposto al pubblico per la prima volta, così come quello dell’Arciconfraternita del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano, corredato da una iscrizione dipinta. Altro prestito romano è l’arioso quadro del pittore John Newbott con un panorama sull’Urbe da piazza Trinità dei Monti, dove si nota il portichetto fatto erigere dalla regina Maria Casimira una volta trasferitasi a Palazzo Zuccari, oggi sede della Biblioteca Hertziana, proprietaria del dipinto.
In mostra anche lettere a firma dei reali Sobieski e altri materiali a stampa relativi alla famiglia polacca, concessi dalla Biblioteca Casanantense, nonché il prezioso busto di corazza da ussaro della celebre cavalleria polacca che partecipò in maniera risolutiva alla battaglia di Vienna del 12 settembre 1683, conservato presso la Dom Polska, intitolata a Giovanni Paolo II.
Prestiti romani e non solo, come dalla Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata proviene un piccolo ma prezioso disegno che raffigura il pranzo tenuto in onore della regina Maria Casimira appena giunta a Roma nel 1699, e subito introdotta nelle trame politiche che portarono al Conclave del 1700. Il bellissimo ritratto della regina è stato poi concesso dall’Educandato Statale della SS. Annunziata nella Villa Medicea del Poggio Imperiale a Firenze, che conserva nella sua galleria dipinti di personaggi reali europei collegati con i principi fiorentini, tra i quali non mancano i membri della famiglia Sobieski.
Notevoli i prestiti giunti dalla Polonia grazie alla stretta collaborazione con l’Università di Varsavia e la sua Cattedra di Archeologia. Tra questi si segnalano una grande stampa e un testo relativo a Giovanni III Sobieski quale trionfatore di Vienna, dalle collezioni della Biblioteca dell’Università, e due pregevolissimi quadri provenienti dal Castello Reale di Varsavia, un dipinto di Maria Clementina Sobieska (Fondazione Ciechanowiecki) e l’imponente ritratto del re a cavallo con sullo sfondo la città di Vienna liberata, sormontati da un putto con stendardo in italiano, inneggiante al re, che ne fa supporre una sua originaria provenienza proprio da Roma.
Oltre alle opere d’arte, troviamo molti drammi lirici in musica dedicati alla regina Maria Clementina, e al consorte, di cui si rende omaggio attraverso la riproduzione di alcuni brani che risuonano nella sala a lei dedicata. Un omaggio e soprattutto una riscoperta di melodie mai più eseguite dall’epoca della loro composizione e appositamente registrate dall’ensemble barocco "Giardino di Delizie", diretto da Ewa Anna Augustynowicz, con la consulenza musicale di Aneta Markuszewska (Domenico Sarro, aria Con placido sembiante dall’opera Valdemaro (Roma 1726); Nicola Porpora, Gelido in ogni vena dall’opera Siroe, re di Persia (Roma 1727); Francesco Gasparini, Sappi crudele dall’opera Faramondo (Roma 1720); Giovanni Mossi, Concerto op. 2, n 8).
L’esposizione temporanea è progettata per essere fruibile dal più ampio pubblico possibile tanto che tre opere, raffiguranti Giovanni III Sobieski, la moglie Maria Casimira e la nipote Maria Clementina, sono provviste di riproduzioni tattili.
Ricco e variegato il programma degli eventi collaterali quali convegni, concerti, conferenze, visite guidate, con il supporto dell’Ambasciata di Polonia, dell’Istituto Polacco di Roma e dell’Accademia Polacca delle Scienze a Roma. Tra questi, a titolo d’esempio, si segnalano le conferenze e i dépliant in italiano e polacco redatti dall’Accademia Polacca delle Scienze, la mostra Tra Mito e Minuteria. I Sobieski nell’immaginario contemporaneo, dedicata alla fortuna popolare dei Sobieski e il Sobieska International Music Festival 2025, ideato per ricordare e far risuonare ancora le musiche nate nel periodo storico oggetto della mostra.
Testimonianze tutte di come Roma fosse una citta cosmopolita e accogliente degli ospiti illustri con le loro corti per lunghi periodi, ricomprendendoli e amalgamandoli con il tessuto sociale della città e coinvolgendoli attivamente alla sua vita sociale e culturale, contribuendo di fatto nella costruzione di quella ricchezza artistica e culturale che ancora oggi rappresenta un patrimonio universale. Un’occasione per scoprire parti di storia dimenticate e personaggi oggi poco conosciuti.
Info: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
www.museicapitolini.org; www.sovraintendenzaroma.it; www.zetema.it
sito Istituto di cultura polacco: https://instytutpolski.pl/roma/2025...