E non è finita qui.

La regola è retroattiva e riferita anche all’anno fiscale precedente (2023) con ricalcolo obbligatorio e relativa restituzione di denaro da parte del contribuente...

In un periodo in cui la sanità italiana è ridotta al minimo, con file insormontabili ai “Pronto soccorso” specie delle grandi città e alle attese, anche di 2 anni per controlli medici spesso urgenti, mentre i cittadini sono costretti a rinunciare alle cure o a rivolgersi a cliniche private costosissime, si tagliano i già minimi rimborsi sulle cure ed interventi medico-chirurgici.

Eppure, si continua ad esaltare il benessere funzionale del nostro Paese, la promessa costante del Governo circa l’intenzione di ridurre l’IRPEF specie al ceto medio che, nella maggioranza dei casi, non ha potuto usufruire, finora, di alcun bonus o agevolazione: il tutto, proclamando dati e sondaggi spesso discutibili.

Questa "novità" fiscale non tiene conto della salute che è il bene primario di ogni essere umano, mentre l’attenzione viene rivolta alle armi, alle nomine continue di funzionari e dirigenti, alle espulsioni degli immigrati, ad aumenti di stipendi già faraonici e così via.

Il popolo italiano più bisognoso, formato in gran parte da anziani, è talmente stanco di combattere per la sopravvivenza che, probabilmente, non ha più la forza di reagire, soprattutto davanti a continue ingiustizie che sembrano favorire sempre i ceti più abbienti, dimenticando chi deve affrontare, ogni giorno, situazioni difficili, se non, drammatiche.

Soltanto i più giovani si stanno rendendo conto di questo malessere generale che, attualmente, appare irreparabile, con il timore di una guerra devastante all’orizzonte dovuta, esclusivamente, alla sete di potere e di conquista di alcuni stati sovrani.

FOTO LOGO: Sky TV 24