L’inaspettato invito all’astensione o, meglio, pseudo astensione, risulta “inopportuno” perché invita i cittadini italiani a non recarsi, comunque, alle urne e rappresenta un modello di comportamento probabilmente valido anche per eventuali successive votazioni: un fenomeno ricorrente che dovrebbe preoccupare tutti i partiti, pronti a lamentarsi e a criticare, all’occorrenza, l’enorme numero di chi non vota e che caratterizza, da moltissimi anni, ogni elezione politica e amministrativa.
Alla base, però, di chi ha preferito non recarsi al voto, c’è, indubbiamente, il crescente odio verso gli immigrati, i non-italiani, i diversi, in genere: fenomeno che sta dilagando a macchia d’olio in Italia e in Europa. Lo dimostrano i continui dolorosi fatti di cronaca, la scelta xenofoba di nuovi stati che fanno parte dell’Unione, la politica attuale che non si rende conto, volutamente, della preoccupante diminuzione delle nascite nel nostro Paese, della carenza di manodopera, di artigiani, di personale ospedaliero, di assistenti e badanti , di medici, e così via, tranne per i “campioni” sportivi cui è riservata una accoglienza privilegiata.
Con le recenti guerre che non finiscono mai, si crea uno spostamento di intere popolazioni che cercano un possibile lavoro per sopravvivere a situazioni drammatiche di ogni genere, ma questo fenomeno viene completamente ostacolato e combattuto.
Chi non si è recato a votare per il recente Referendum ha avuto timore che la diminuzione degli anni di residenza in Italia necessari per ottenere la “cittadinanza”, da 10 a 5, avrebbe significato un’attrattiva maggiore per l’arrivo di masse di stranieri, invisi alla maggior parte dei nostri concittadini.
Oltre a ciò, continui messaggi non veritieri ad hoc hanno confuso le idee dei possibili elettori:
Un esempio? Negare che gli sbarchi a Lampedusa sono aumentati del 25%...
continuare ad affermare che gli "ostelli" in Albania siano stati necessari e risolutivi, addossare crimini soprattutto ai non italiani e così via…
Oltre a ciò, un continuo ostruzionismo verso la stampa libera, la propaganda dei media tutti o quasi tutti di uno stesso colore, la mancanza di dialogo costruttivo tra maggioranza e opposizione, leggi votate quasi sempre sulla “fiducia”…hanno impedito una corretta e diffusa conoscenza dei 5 quesiti..
Comunque vadano le cose, sarà il futuro a stabilire le ragioni e le responsabilità di chi governa, a prescindere da sondaggi e referendum con risultati elettorali che, si spera, non mettano al primo posto, l’astensione, come partito vincitore.