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Tina Modotti l’obiettivo ribelle tra arte e impegno.

A Roma al Museo di Roma in Trastevere la mostra che racconta una vita tra due mondi
martedì 13 maggio 2025 di Roberto Benatti

Argomenti: Mostre, musei, arch.


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Dal 14 maggio al 21 settembre 2025 Un viaggio intenso e rivelatore attraverso l’esistenza di una delle figure più poliedriche e affascinanti del XX secolo. Un’occasione unica per conoscere da vicino l’artista, l’attivista e la donna che ha saputo intrecciare indissolubilmente la cultura italiana e quella messicana.

L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e curata con passione dall’associazione Storia e Memoria Aps di Albano Laziale, si avvale della prestigiosa collaborazione della Segreteria di Cultura del Governo del Messico e dell’archivio della Fototeca Nazionale dell’INAH. Un progetto che vede NOIDONNE come media partner e Zètema Progetto Cultura per i servizi museali.

Cosa attende il visitatore? Circa 60 preziose testimonianze – tra fotografie iconiche, lettere intime, testi, documenti d’archivio e articoli d’epoca – che dipingono il ritratto complesso di Tina Modotti. L’itinerario espositivo si snoda attraverso le tappe cruciali della sua evoluzione:

La Fotografa del Messico: Le opere illustrano la sua acuta capacità di catturare la realtà sociale messicana, frutto di una profonda integrazione e di un legame viscerale con gli ambienti culturali del tempo. L’Impegno Politico: Viene messa in luce la sua progressiva radicalizzazione e l’adesione al Partito Comunista Messicano, un impegno che segnerà indelebilmente la sua vita e la sua arte.

L’Esilio e le Ultime Testimonianze: Saranno presenti anche le ultime, toccanti fotografie scattate durante l’esilio a Berlino nel 1930, prima che l’attività politica assorbisse quasi interamente le sue energie. La Militante: Numerosi documenti completano il quadro, gettando luce sulle vicende umane e politiche dell’ultima fase della sua vita: il suo ruolo nel Partito Comunista e come Dirigente delle Brigate Internazionali del Soccorso Rosso, fino alla sua prematura e misteriosa scomparsa a Città del Messico nel 1942, a soli 45 anni.

Chi Era Tina Modotti? Nata a Udine nel 1896, Assunta Adelaide Luigia Modotti, detta Tina, fu una figura emblematica, capace di incarnare le passioni e le contraddizioni del suo secolo.

Dall’Italia all’America: Emigrata giovanissima negli Stati Uniti, lavorò inizialmente in una fabbrica tessile. Il suo spirito inquieto la portò presto a San Francisco, dove intraprese una breve ma significativa esperienza nel teatro e nel cinema muto.

L’Incontro con Weston e il Messico: Fondamentale fu l’incontro con il fotografo Edward Weston, che divenne suo compagno e mentore. Con lui, nel 1923, si trasferì in Messico, un paese in pieno fermento culturale e politico post-rivoluzionario. Qui, Tina si immerse anima e corpo in questo nuovo mondo. L’Evoluzione Artistica e Politica: In Messico, sviluppò uno stile fotografico distintivo, unendo un impeccabile rigore compositivo a una profonda sensibilità sociale. I suoi soggetti spaziavano dalle nature morte ai ritratti di lavoratori, contadini e attivisti, riflettendo il suo crescente impegno comunista. Strinse legami con figure di spicco come Diego Rivera, Frida Kahlo e David Alfaro Siqueiros, aderendo al Partito Comunista Messicano nel 1927. L’Esilio e l’Attivismo: Espulsa dal Messico nel 1930 a causa delle sue attività politiche, peregrinò tra Berlino e Mosca, collaborando attivamente con il movimento comunista internazionale. Dal 1936, partecipò con coraggio alla Guerra Civile Spagnola nelle file delle Brigate Internazionali, operando come infermiera e nel Soccorso Rosso.

Il Ritorno e la Scomparsa: Dopo la sconfitta repubblicana, rientrò in Messico sotto falsa identità. Morì nel 1942 in circostanze mai del tutto chiarite (ufficialmente per infarto). La sua produzione fotografica, a lungo dimenticata e rivalutata solo postuma, la consacra oggi come una pioniera della fotografia sociale e una voce autentica dell’impegno politico espresso attraverso l’arte. Le opere esposte nella suggestiva Sala del Pianoforte del Museo di Roma in Trastevere provengono dalla Collezione della Fototeca dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH) di Pachuca Hidalgo, considerata la più grande fototeca dell’America Latina. L’INAH, istituzione fondamentale per la formazione, la diffusione e la tutela della cultura umanistica a livello nazionale e internazionale, è proprietaria di questa inestimabile collezione.

La mostra è il frutto del lavoro sinergico dell’associazione Storia e Memoria Aps e del Coordinamento Tina Modotti, costituitosi con l’obiettivo di valorizzare in Italia la ricchezza iconografica del patrimonio culturale messicano.

La Collezione della Fototeca Nazionale dell’INAH di Pachuca dedicata a Tina Modotti comprende un totale di 94 immagini (84 negativi e 10 diapositive) scattate tra il 1923 e il 1930. Questo prezioso materiale è entrato a far parte del Patrimonio della Fototeca Nazionale il 28 agosto 1979, grazie alla donazione di Carlos Vidali, in rappresentanza del padre Vittorio Vidali, figura di spicco del Partito Comunista Italiano (deputato di Trieste e Senatore della Repubblica negli anni ‘60) e ultimo compagno di Tina Modotti. Un appuntamento da non perdere per riscoprire una donna straordinaria, la cui vita e arte continuano a interrogarci sull’inscindibile legame tra espressione creativa e coscienza civile.

Museo di Roma in Trastevere Piazza S. Egidio 1b – Roma

Orari: dal martedì alla domenica ore 10.00-20.00 Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura Giorno di chiusura: lunedì, 1° maggio Info: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00) www.museodiromaintrastevere.it; www.museiincomune.it

 

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