Ieri, dopo le commemorazioni del sabato precedente in cui si celebravano il Corpo degli Alpini e la liberazione , nella stessa piazza, è stato intonato il coro “Faccetta nera” , proprio in una città “Medaglia d’oro della Resistenza”…
Unanime la condanna dell’ ANA contro una propaganda politica proveniente da una fonte privata.
Ma, immediatamente, il fatto avvenuto è apparso nel web provocando mille polemiche a riguardo, mentre le opposizioni sono insorte condannando aspramente l’accaduto…..
Riflettendo poi sul testo del brano cantato da alcune “Penne nere” in una piazza poco affollata, viene spontaneo chiedersi: la frase: “ Faccetta nera, sarai italiana e per bandiera tu avrai quella italiana”…sono coerenti con la politica del Governo attuale super concentrata sul respingimento degli emigranti, sulla negazione di ogni loro diritto, o possibilità d’integrazione?
Sarebbe preferibile, prima di cantare e diffondere con gli altoparlanti un qualsiasi messaggio canoro, conoscere la storia e, soprattutto, la realtà e il difficile periodo politico che il nostro Paese sta vivendo....
Di seguito:
UFFICIO STAMPA
ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI
Via Marsala, 9 - 20121 Milano
tel. 02.29013181 - 340.7095351
NOTA STAMPA -
L’Associazione Nazionale Alpini in merito alla diffusione di un video in cui echeggiano le note di “Faccetta nera”, precisa che le note in questione provenivano da un altoparlante di un locale privato e non dall’impianto di servizio dell’Adunata.
“L’Ana - ha sottolineato il presidente nazionale Sebastiano Favero - è una Associazione di volontari apartitica per Statuto e si dissocia perciò da qualunque forma di propaganda politica. Stiamo celebrando - continua il presidente - la nostra 96ª Adunata in una città Medaglia d’oro della Resistenza. Il motto che fa da filo conduttore a questa Adunata è “Alpini portatori di speranza” e fa seguito a quello del 2024 “Il sogno di pace degli alpini”.
Giovedì 8 maggio l’Ana ha presentato proprio a Biella il nuovo libro “Alpini ribelli” dedicato al ruolo che le penne nere ebbero nella Resistenza, tanto che ben 62 di loro si guadagnarono la Medaglia d’oro al valore per la lotta di liberazione. Episodi come quello diffuso online, dunque, hanno nulla a che vedere con il significato e i valori propugnati da quasi 105 anni dalle 320mila penne nere associate all’Ana.