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ADDIO PAPA FRANCESCO

Una Papa diverso
venerdì 25 aprile 2025 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Attualità


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Era il 13 marzo 2013 quando Papa Francesco, appena eletto, pronunciò il suo primo indimenticabile discorso che iniziava con parole semplici: “Fratelli e sorelle buonasera.

Voi sapete che il dovere del Conclave è di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo. Ma siamo qui (…) E adesso incominciamo questo cammino, Vescovo e popolo, questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità a tutte le chiese. Un cammino di fratellanza, di amore e di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi, l’uno per l’altro, preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa che oggi incominciamo - mi aiuterà il mio cardinale vicario qui presente - sia fruttuoso per la evangelizzazione di questa sempre bella città...Adesso vorrei dare la benedizione, ma prima vi chiedo un favore. Prima che il Vescovo benedica il popolo io vi chiedo che voi pregate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo chiedendo la benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me (…) Adesso darò la benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e donne di buona volontà. Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto, ci vediamo presto. Domani voglio andare a pregare la Madonna perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo”. (dal Corriere della Sera: https://www.corriere.it/cronache/25... )

Quando i Tg hanno dato la notizia della sua morte, abbiamo davvero ricevuto un colpo al cuore, anche inaspettato poiché ci sembrava che avesse superato la malattia, mostrandosi in pubblico più attivo e combattivo che mai, ricevendo perfino personaggi politici.

Senz’altro un grande Papa, diverso dagli altri, come ha sottolineato la Comunità di Sant’Egidio in un messaggio: “Papa Francesco è stato una voce della pace per il mondo, a favore dei poveri e dei migranti, dei bambini e dei giovani, del pianeta Terra, da custodire proteggere, in quanto casa comune. Ci ha incoraggiato a far crescere la compassione nel cuore della società, che è la vera rivoluzione, quella della compassione e della tenerezza, quella che nasce dal cuore. Lo ricordiamo per il suo grande impegno, nel segno dell’amicizia con la Comunità di Sant’Egidio".

È stato l’unico papa a scrivere un’autobiografia, “Spera “in un primo momento da pubblicare dopo la morte per volontà dello stesso Papa, ma a quanto pare il nuovo Giubileo della Speranza lo indusse poi a farla apparire prima”. Ecco una parte della presentazione della casa Editrice Mondadori: “Un’autobiografia completa che inizia dai primi del ‘900, con le radici italiane e l’avventurosa emigrazione in America Latina degli avi, per svilupparsi attraverso l’infanzia, gli entusiasmi e i turbamenti della giovinezza, la scelta vocazionale, la maturità, fino a coprire l’intero pontificato e il tempo presente.

Nel raccontare con intima forza narrativa le sue memorie (non tralasciando affatto le proprie passioni), Francesco affronta senza alcuna dissolvenza anche i nodi cruciali del pontificato e sviluppa con coraggio, schiettezza e profezia i più importanti e dibattuti temi della nostra contemporaneità: guerra e pace (compresi i conflitti in Ucraina e Medio Oriente), migrazioni, crisi ambientale, politica sociale, condizione femminile, sessualità, sviluppo tecnologico, futuro della Chiesa e delle religioni. Ricco di rivelazioni, di aneddoti, di illuminanti riflessioni, un memoir emozionante e umanissimo, commovente e capace di umorismo, che rappresenta il “romanzo di una vita” e al tempo stesso un testamento morale e spirituale destinato ad affascinare i lettori di tutto il mondo e a incarnare il suo lascito di speranza per le generazioni future.Il volume è arricchito da alcune straordinarie fotografie, anche private e inedite, provenienti dalla disponibilità personale di papa Francesco”.

Purtroppo, Papa Francesco ci lascia in un momento storico particolarmente difficile e senz’altro sentiremo la sua mancanza, angosciati per due sanguinosi conflitti e guerre dei dazi. Ricorderemo i 12 anni d del suo pontificato, una luce nel buio della Pandemia, una sollecitazione al cambiamento, all’accoglienza verso i migranti, alla solidarietà: un instancabile predicatore di pace, di rispetto per diritti umani e civili, un padre amorevole per bambini e giovani. un esempio di forza e coraggio.

Concludo con una mia poesia, un desiderio di pace, preghiera, luce “Bisogno di Luce”:

Bisogno di luce, /pace, serenità, /di cancellare/ogni malvagità, /gretto egoismo/senso di vacuità, /quel nulla oscuro/di un mondo/senza Dio. /E tu, smarrita, /confusa Umanità,/guarda il cielo,/guarda le stelle,/ascolta la musica/di armoniose sfere,/di un macrocosmo,/unito al microcosmo/E prega, per favore,/finalmente PREGA!

Giovanna D’Arbitrio

 

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