Innanzi tutto, forse, molte persone non sono a conoscenza che il Santo Padre fosse figlio di emigranti dall’Italia in Argentina, come era avvenuto, dal 1936 in poi per moltissimi Italiani, costretti a lasciare il nostro Paese, per cercare lavoro e una vita dignitosa in un altro continente. il Il docu-film di cui sopra, ha mostrato, nei dettagli, questo fenomeno di massa a molti sconosciuto.
Dall’Italia, precisamente da Genova, erano partiti a migliaia, tanto che, persino oggi, sono numerosissimi i discendenti di nazionalità italiana che vivono in Argentina.
Purtroppo, le forme di accoglienza erano piuttosto modeste, ma, già da allora, bene organizzate, con alloggi adatti e, soprattutto, con corsi di preparazione e sistemazioni lavorative ad hoc con successiva cittadinanza.
Esempi lontani nel tempo, ma che sarebbero da imitare anche attualmente.
Papa Francesco che aveva vissuto in prima persona tutti i disagi di una vita da “immigrato”, non avrebbe mai potuto dimenticare sacrifici e sofferenze patite e non difendere lo status doloroso di chi si vede rifiutato, condannato e respinto continuamente.
Tuttavia, il suo amore cristiano, nel significato più puro del termine, non lo aveva mai portato ad esporsi clamorosamente contro chi fa della “lotta” all’immigrazione clandestina il primo problema da affrontare, costruendo centri per rimpatri verso Paesi (dalla cosiddetta sicurezza piuttosto criticabile) e, soprattutto, assistendo a continue morti sul mare, anche di bambini e persone innocenti.
Una frase pronunciata dal Pontefice e ripetuta due volte nel documentario di cui sopra, resta memorabile :”Se fossi stato io un immigrato, mi avrebbero trattato così?”.
Ora, dunque, chi si appresta a piangere e, commemorare con dubbia sincerità, un Pontefice unico, probabilmente per la sua bontà e comprensione verso i deboli, dovrebbe, prima di tutto, ricordare il pensiero del Pontefice, il suo monito continuo alla pace, il suo disappunto per l’incessante invio di armi e cercare di fare, pittosto, tesoro del suo luminoso insegnamento.
Riportiamo una delle ultime parole di Papa Francesco:
‘DEPORTARE LE PERSONE LEDE LA DIGNITÀ UMANA’
Foto logo: Da Museo dell’immigrazione: Partenze in nave per l’Argentina.