Soltanto ieri aveva voluto scendere tra i fedeli, stringere le mani a chi si avvicinava alla sua persona, incntrare una folla immensa riunita nella grande piazza, persone provenienti da tutti i Paesi per rivederlo e ricevere la sua benedizione pasquale.
Anche se proveniente da una seria malattia curata in Ospedale, il Pontefice era ritornato nella sua dimora a Santa Marta, in Vaticano, mentre la sua salute sembrava in netta ripresa.
La notizia diffusa da tutte le emittenti televisive del mondo ha gettato un profondo sconforto negli animi ed un immenso dolore per la sua scomparsa, mai provato prima.
Proprio perchè Papa Francesco era il Pontefice di tutti, specie degli emarginati, dei poveri, degli immigrati respinti, di chi soffre in questa terra e non trova la comprensione altrui.
Il nome “Francesco” era stato da lui voluto per l’affinità della sua opera con il Santo degli oppressi, per cercare di essere, come il Santo di Assisi, vicino a chi soffre.
Inoltre, auspicava continuamente la pace, contro ogni tipo di guerra e di sopraffazione.
Unanime, sincero e profondo il dolore di una intera umanità che lo ha amato e stimato fin dalla sua elezione a Pontefice e rappresentante di Dio su questa terra.
Mancherà a tutti noi che, si spera, cercheremo di ricordare le sue parole, il suo esempio luminoso, il suo sorriso, pur nella sofferenza della malattia, ritrovandolo nelle nostre preghiere e alzando gli occhi, ogni tanto, verso il Cielo.