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UN FUTURO INCERTO PER L’UMANITA’

Fine della globalizzazione
lunedì 7 aprile 2025 di A.Profili

Argomenti: Politica


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Nessuno di noi può affermare con certezza quali siano le soluzioni migliori da prendere circa il riarmo del nostro Paese diviso, più che mai, tra pacifisti e fautori di una militarizzazione preparata ad ogni possibile evenienza.

Purtroppo, non è facile prendere una decisione, dato il drammatico momento che si vive in Italia ove il disagio, la povertà, la precarietà, la violenza ed altro ancora, dilagano di giorno in giorno.

Finora, non era abbastanza stato preso in considerazione il fatto che il futuro prossimo ci avrebbe riservato il pericolo di guerre vicine a noi, contrasti tra le nazioni più potenti, problemi sempre più gravosi e difficili da risolvere e quindi il pensare, da tempo, ad un possibile riarmo sarebbe apparso inutile e fuori luogo.

Gli ultimi avvenimenti politici, dopo la guerra in Ucraina, il conflitto per la Striscia di Gaza e l’elezione di Trump in America fanno precipitare nel timore i Paesi meno importanti nel panorama politico ed economico mondiale, di fronte ai “colossi” come gli Stati Uniti, la Russia e la Cina e, di conseguenza, l’Unione Europea, più “giovane” rispetto ai precedenti, finisce col trovarsi in maggiore difficoltà ed incertezza.

I “dazi” poi, che, secondo il parere di famosi economisti, daranno un colpo di grazia a situazioni già difficili e precarie, ci obbligherebbero ad affrontare problemi finora non previsti, con gravi rischi per le industrie, il commercio internazionale e per tutti i cittadini.

E’ cambiato, all’improvviso il clima, in Europa e nel mondo intero.

A parte l’ approvazione o meno dell’elezione di Trump in America, sicuramente, vi è stato un radicale sconvolgimento dello status quo e dei rapporti tra le Nazioni, a danno dei meno potenti .

Difficile prevedere i risultati di questo evento dettato, probabilmente, da desideri di supremazia e di nuove conquiste.

Il nostro Paese, tra l’altro, non ha mai pensato ad armamenti e a strutture nucleari per essere pronti, un domani, a difendere i propri confini ed onestamente, occorrerebbero anni ed anni per creare un minimo apparato di sicurezza. Per ora, la “guerra” è solo dei dazi e quindi economica.

Speriamo che rimanga tale e che non porti a conseguenze estreme.

Anche perché, molto spesso, decisioni affrettate, proclami roboanti dovuti, per lo più, a grandi ambizioni incontrollate ed espansionistiche, possono generare solo danni incalcolabili e dolorose conseguenze. Historia docet.

 

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