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17 aprile 2025   e  



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FRANCESCA LEONE: ZZZZ.....DESERT IN EXPO 2025

Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea dal 25 marzo al 18 maggio 2025
mercoledì 26 marzo 2025 di Patrizia Cantatore

Argomenti: Mostre, musei, arch.


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Inaugurata l’installazione dell’artista Francesca Leone Zzzz.....desert che rimarrà esposto dal 25 marzo al 18 maggio 2025, per poi raggiungere il Giappone dove sarà esposta nel Padiglione Italiano dell’Expo 2025 di Osaka e merita una visione.

Come ha spiegato l’artista si tratta di un’opera che attraverso la sua plasticità immersiva di suoni e rumori naturali vuole rievocare i paesaggi aridi, ormai relegati nella memoria dell’infanzia, dei film del padre dell’artista, il regista Sergio Leone.

Nella ricostruzione di questo deserto rappresentato da sculture metalliche, letteralmente metallo ondulato recuperato e lavorato fino a renderlo stropicciato, sedimentato a rappresentare le rocce, le sedimentazioni utilizzando le ossidazioni proprie della materia utilizzata, affiancate a delle rose purpuree, violacee che richiamano le rose del deserto, formazioni sedimentarie comuni nei deserti, che vanno dall’arancione al giallo-ocra, aggregati di cristalli di gesso che prendono vita in certe condizioni climatiche.

Eppure, le rose di Francesca Leone con quei colori ricordano anche il risveglio dal sonno dell’ultimo mattino, quando il sogno e la realtà si confondono e i ricordi fanno emergere nelle stanze della memoria le ombre lunghe di immagini sfocate eppure cariche di sostanza emotiva che come la natura permette il recupero e la rinascita. Il sottofondo dei rumori ferrigni, fragorosi o vivificanti come il vento e come lo zzz delle api, sono riprodotti nella composizione di Marco Turriziani e permettono lo straniamento, l’immersione totale in uno spazio metafisico, nel quale la natura e i ricordi si fondono dando vita ad una bellezza nuova, ad una rinascita corroborante.

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Come ha dichiarato l’artista, il materiale a rappresentare le rocce è in ferro ondulato trattato ed utilizzato con la sua "ruggine", mentre per alcune rose si è utilizzato il ferro (per due delle quattro rose), per altre si sono utilizzate delle lastre di rame, tutte trattate con colori ad olio mantenendo le difformità delle ossidazioni dove presenti. Le due rose in lastre di rame, più resistenti alle intemperie e al tempo, saranno poi donate e collocate nella Galleria d’arte Moderna a Valle Giulia. Per un maggior approfondimento sull’artista: https://lucatoscano.design/francesc...

 

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